Correre tra i ghiacciai: Spitsbergen, la maratona più a nord del mondo

È la maratona più a nord del mondo, la Spitsbergen Marathon, e si disputa sabato 5 giugno, la Giornata Mondiale dell'Ambiente, a Longyearbyen, il piccolo capoluogo dell’arcipelago delle isole Svalbard (Norvegia), 74/81 gradi di latitudine nord, mille chilometri sopra il Circolo polare artico e cinquecento sopra Capo Nord.

È la maratona più a nord del mondo, la Spitsbergen Marathon, e si disputa sabato 5 giugno, la Giornata Mondiale dell’Ambiente, a Longyearbyen, il piccolo capoluogo dell’arcipelago delle isole Svalbard (Norvegia), 74/81 gradi di latitudine nord, mille chilometri sopra il Circolo polare artico e cinquecento sopra Capo Nord.

Tre i percorsi possibili: 42, 21 oppure 10 chilometri. A fare da cornice all’evento incontaminati scenari naturalistici fatti di ghiacci, che rappresentano il 60 per cento della superficie totale, aguzze montagne, iceberg galleggianti, regno incontrastato di orsi polari, volpi artiche e foche. Grazie alla Corrente del Golfo proveniente dai tropici che riesce a spingersi fin quassù il clima risulta essere meno proibitivo (in estate in media 5 gradi centigradi anche se d’inverno si possono raggiungere i cinquanta gradi sottozero) e le coste più accessibili rispetto ad altre zone del pianeta poste alle stesse latitudini.

MARATONA_SVALBARD

E non a caso le Svalbard, che nella lingua locale vuol dire “Terra dalle coste fredde”, scoperte nel 1596 da Willem Barents mentre cercava il mitico Passaggio a Nord-Est per le Indie, sono state avamposto privilegiato per le spedizioni storiche verso il Polo Nord di Anurée, Nansen, Amundsen e Umberto Nobile, protagonista nel 1928 con il suo equipaggio della tragedia del dirigibile “Italia”, di una delle più grandi tragedie nella storia delle esplorazioni umane. Si tratta di un arcipelago composto da quattro grandi isole che rappresentano in assoluto il luogo abitato più a nord della Terra (circa 4mila abitanti, fra norvegesi e russi, su un territorio di ben 62mila chilometri quadrati, quanto la Pianura padana per intenderci), un mondo aspro e incontaminato con un ecosistema fragilissimo dove l’uomo sembra quasi rappresentare un elemento di disturbo. Si pensi che sono necessari anni prima che il muschio possa crescere sulle rocce, motivo per cui gran parte del territorio delle Pitsbergen, come vengono chiamate anche le Svalbard per la forma appuntita dei rilievi che le ricoprono, rimane vietato ai turisti.

Per uscire dalle zone consentite è necessario, infatti, richiedere speciali autorizzazioni che le autorità locali difficilmente rilasciano. Le possibilità però di godere della bellezza e dell’unicità di questi luoghi selvaggi non mancano, sia che si decida di visitarli in estate, sotto la perenne luce delle notti nordiche, sia che ci si rechi d’inverno (non prima di febbraio-marzo) quando, invece, è per la massima parte della giornata l’oscurità a farla da padrone, rotta solamente di tanto in tanto dagli straordinari giochi cromatici disegnati nel cielo dalla danza ipnotica dell’aurora boreale. Si va dalle escursioni in motoslitta a quelle sulle slitte trainate dai cani, dalle esplorazioni a piedi sulle orme dei grandi esploratori a quelle (nel periodo estivo) su imbarcazioni rompighiaccio fra gli iceberg grazie alle quali è possibile avvistare orsi polari, foche e gli altri animali che abitano le grandi distese di ghiaccio cui fanno da sfondo luce limpida e aria rarefatta che difficilmente si possono trovare altrove. Le Svalbard, che si raggiungono via nave o in aereo via Tromsø, cittadina del nord della Norvegia da cui distano circa un’ora e mezza di volo, non rappresentano un viaggio per tutti e forse sta proprio in questo il loro enorme fascino.

Sakrofagen_4

Qualsiasi escursione si faccia è sempre necessario portare con sé dei fucili per difendersi da eventuali pericolosi incontri con gli orsi polari ed è pertanto ovvio che chi non sia munito di porto d’armi non possa fare a meno delle guide artiche autorizzate a cui in ogni caso è sempre meglio rivolgersi per esplorare queste terre vergini in assoluta sicurezza. Le Svalbard sono un santuario naturalistico davvero eccezionale e non a caso fra le sue distese ghiacciare più interne si trovano stazioni di ricerca che ospitano scienziati di tutto il mondo, fra cui anche degli italiani, che studiano il particolarissimo ecosistema Grande Nord e gli effetti dell’inquinamento nucleare.

Ghiacciaio_Barentsburg_bis

Qui si trova anche la cosiddetta Banca mondiale del seme, un caveau blindato scavato a 150 metri sotto il permafrost (suolo perennemente ghiacciato), a prova di esplosioni, terremoti e attacchi terroristici dove rimarranno custoditi i semi di tutte le piante del mondo che potranno essere utilizzati per essere ripiantati dai superstiti di eventuali catastrofi naturali o nucleari che la Terra dovesse subire, in grado di far rinascere l’agricoltura e proseguire quindi la vita. Insomma luoghi che ognuno dovrebbe vedere almeno una volta nella vita, capaci, com’è accaduto per chi scrive, di lasciare veramente col fiato sospeso.

Ghiacciaio_Pyramiden_bis

E la Spitsbergen Marathon può essere veramente un‘occasione per lanciarsi in questo viaggio inedito coniugando un’esperienza sportiva che non ha eguali nel mondo con una natura e degli scenari che, pure loro, non hanno pari sul Pianeta. Per iscrizioni alla maratona e ulteriori info: Ufficio norvegese del turismo, 02/85451450, www.visitnorway.com o www.svalbardturn.no.

Vincenzo Petraglia

 

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