La piccola penisola della Cornovaglia, oltre che essere famosa per i leggendari racconti su Re Artù e Merlino, potrà forse essere ricordata come una avanguardia per la questione energetica in Inghilterra. Si sta infatti discutendo in questi giorni un progetto chiamato “Fattoria dell’energia” che un gruppo di privati ha deciso di finanziare per creare un parco solare di 15 acri nella zona di Wadebridge e produrre così energia rinnovabile attraverso i pannelli fotovoltaici.
La piccola penisola della Cornovaglia, oltre che essere famosa per i leggendari racconti su Re Artù e Merlino, potrà forse essere ricordata come una avanguardia per la questione energetica in Inghilterra. Si sta infatti discutendo in questi giorni un progetto chiamato “Fattoria dell’energia” che un gruppo di privati ha deciso di finanziare per creare un parco solare di 15 acri nella zona di Wadebridge e produrre così energia rinnovabile attraverso i pannelli fotovoltaici.
Il piano prevede che questo sito costituisca un inizio, il “primo mattone” all’istituzione di altri dieci luoghi in Cornovaglia in cui convertirsi al fotovoltaico, tanto da arrivare, secondo i calcoli dei promotori, a triplicare la quota di energia proveniente dal sole attualmente in uso in Gran Bretagna. Il primo impianto potrebbe generare elettricità sufficiente per alimentare seicento case e, se il progetto verrà approvato, si potrà cominciare a disporre i pannelli già a ottobre 2010. Nonostante il clima piovoso della regione, si calcola che i pannelli di nuova generazione riusciranno a produrre abbastanza elettricità da rientrare negli investimenti iniziali e, anzi, fare enormi profitti.
Da pochi giorni, tra l’altro, il nuovo governo di coalizione si è impegnato a “cercare di incrementare il target per la quota di energia rinnovabile secondo il parere del Comitato sui Cambiamenti Climatici.” Nel 2008, è stato prodotto nel Regno Unito il 2,25% di energia da fonti rinnovabili, secondo il Dipartimento dell’energia e dei cambiamenti climatici. Il precedente governo aveva fissato come obiettivo di produrre il 15% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020.
I contadini della Cornovaglia sperano, allora, di ottenere il maggior numero di consensi, promettendo anche la creazione di circa trecento posti di lavoro, e confidando che la tecnologia solare venga distinta da quella eolica come meno impattante per il paesaggio e quindi più conciliabile con il turismo della regione, nonostante siano già state manifestate le prime resistenze da parte della campagna di protezione dell’Inghilterra rurale.