Da qualche giorno è disponibile anche in Italia il documentario “ Il mondo secondo Monsanto – Storia di una multinazionale che vi vuole molto bene ” della giornalista francese Marie-Monique Robin, autrice dell’ omonimo libro uscito lo scorso anno e vincitrice del premio Albert-Londres, il più importante della stampa francese. Il film è venduto nelle librerie italiane insieme al vademecum “ OG(gi)M in Italia. Sappiamo cosa sta succedendo ?” a cura di Daniel Tarozzi di Terranauta .
Da qualche giorno è disponibile anche in Italia il documentario “ Il mondo secondo Monsanto – Storia di una multinazionale che vi vuole molto bene ” della giornalista francese Marie-Monique Robin, autrice dell’ omonimo libro uscito lo scorso anno e vincitrice del premio Albert-Londres, il più importante della stampa francese. Il film è venduto nelle librerie italiane insieme al vademecum “ OG(gi)M in Italia. Sappiamo cosa sta succedendo ?” a cura di Daniel Tarozzi di Terranauta .
Il documentario, frutto di tre anni di ricerche, analizza la questione degli OGM e dei brevetti sulle sementi geneticamente modificate e sui fertilizzanti chimici prodotti dalla multinazionale americana, che attualmente possiede il 90% degli OGM presenti nel mondo . Non solo: grazie alle testimonianze degli agricoltori e agli autorevoli interventi di esperti come Vandana Shiva, il film mostra l’innumerevole serie di cause che coinvolgono la Monsanto, già condannata per negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario e utilizzo di false prove.
L’azienda, che si autodefinisce fautrice della “scienza della vita”, propone una propria filosofia secondo cui gli OGM sarebbero l’unico modo per nutrire i sei miliardi di persone presenti sulla Terra creando, allo stesso tempo, sementi sterili che vanno riacquistate ogni anno e resistenti ai soli erbicidi prodotti dalla Monsanto con l’unico scopo di non perdere il primato mondiale nel mercato.
Concludiamo con le parole di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food: ” Nelle campagne del mondo ci vogliono uomini, non multinazionali. Il cibo deve essere prodotto per essere mangiato, e non solo per essere venduto. Ne va della sovranità alimentare dei popoli; ne va della nostra libertà. Non ci è dato sapere quali saranno in futuro gli effetti degli OGM sulla salute dell’ambiente e delle persone, ma per ora è certo che essi sono di proprietà di multinazionali che mirano a controllare il nostro cibo su scala globale, per vendercelo alle loro condizioni. Il Mondo secondo Monsanto ci fa capire di più su questi processi perversi, e ci mette in guardia sul futuro del cibo”.