Ad Ecopolis, presso la Fiera di Roma, sono stati decretati ieri i vincitori del Premio Impresa Ambiente 2010, il più rinomato riconoscimento italiano promosso dalla Camera di Commercio di Roma, assegnato ogni anno a quelle aziende che si sono impegnate sul fronte della sostenibilità riuscendo a distinguersi sul mercato puntando proprio sull'ecologia, l'ambiente e la green economy.
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Ad Ecopolis, presso la Fiera di Roma, sono stati decretati ieri i vincitori del Premio Impresa Ambiente 2010, il più rinomato riconoscimento italiano promosso dalla Camera di Commercio di Roma, assegnato ogni anno a quelle aziende che si sono impegnate sul fronte della sostenibilità riuscendo a distinguersi sul mercato puntando proprio sull’ecologia, l’ambiente e la green economy.
Il plurale è d’obbligo viste le tante menzioni speciali assegnate dalla Giuria che ha dovuto scegliere tra i 130 progetti in concorso presentati da aziende di tutta Italia, le migliori innovazioni sostenibili nelle 4 categorie in gara (Gestione, Prodotto, Processo/Tecnologia, Cooperazione Internazionale).
Giunto alla sua quarta edizione, il Premio, che quest’anno si è svolto in partnership con Ecopolis, la fiera della sostenibilità che per due giorni ha messo in mostra con convegni, dibattiti ed espositori le migliori pratiche sociali e ambientali responsabili, ha portato alla ribalta progetti di grandi aziende, ma soprattutto di quei piccoli imprenditori che della gestione green oriented hanno fatto il tratto distintivo della competitività della propria azienda.
Nel corso della cerimonia di ieri oltre ai vari riconoscimenti è stata consegnata anche la medaglia commemorativa del Presidente della Repubblica a Maurizio Mariani, chief di Risteco e di Sotral, l’azienda che vinse la prima edizione del Premio Impresa Ambiente e che ha anche trionfato all’European Business Award for Environment organizzato dall’Unione Europea, portando in alto la bandiera dell’eccellenza italiana. Sì perché tutte le aziende vincitrici del Premio Imprese Ambiente che, ricordiamo, vanta anche il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente, parteciperanno di diritto alla kermesse europea, rappresentando a livello continentale l’Italia.
Ecco tutti i vincitori del Premio Impresa Ambiente 2010:
Categoria Migliore Gestione
La vincitrice nella categoria “Miglior Gestione” è una nostra vecchia conoscenza: l’azienda agricola umbra Castello Monte Vibiano Vecchio di Perugia, con il progetto “360° green revolution” a cui noi di greenMe.it avevamo dedicato un nostro approfondimento speciale portandola ad esempio di case history che ha saputo rendere pienamente sostenibile l’azienda agricola in ogni livello di produzione, dalle energie impiegate alla bici per i dipendenti.
Menzioni speciali:
1) “Gestione ambientale integrata” di Intesa Sanpaolo di Torino: per aver messo a disposizione di famiglie e imprese speciali prodotti finanziari “ambientalmente caratterizzati” contribuendo in questo modo a diffondere l’economia verde;
2) “Leaf Community”, del Gruppo Loccioni di Rosora (Ancona), una comunità/impresa green con abitazioni e appartamenti a emissioni-zero e con uffici alimentati dall’energia prodotta da suolo, acqua e terra che, ricorderete, aveva contribuito a rendere un po’ più verdi le olimpiadi invernali di Vancouver
Categoria Miglior Prodotto
Tra le 76 candidature ricevute quest’anno, si aggiudica il premio come “Miglior prodotto”, il progetto “Made in Carcere” della Cooperativa Officina Creativa di Lecce, una cooperativa sociale tutta al femminile che produce eco-borse riciclando tessuti di scarto, “per offrire un’altra chance alle donne detenute e una doppia vita a tessuti ed oggetti”.
Quattro le menzioni speciali in questa categoria:
1) Kyoto Asphalt di General Strade, “un conglomerato bituminoso chiaro ottenuto con bitume decolorato additivato con biossido di titanio” ovvero un innovativo materiale che limita il surriscaldamento da irraggiamento solare e tende a ridurre gli inquinanti prodotti dal traffico, risultando particolarmente adatto in ambiente urbano.
2) “Xeolo” di Dealer Tecno,, una turbina per l’eolico domestico con limitato impatto visivo.
3) “Sonda geotermica a spirale” di Energy Resources “un prodotto ad alta efficienza energetica che può essere inserito senza difficoltà all’interno dei pali di fondazione degli edifici e direttamente in terra, con notevoli vantaggi dal punto di vista tecnico ed economico”.
4) la linea di elettrodomestici Green Generation di Whirlpool Europe
Categoria migliore innovazione di processo/tecnologia
Grazie al sistema di verniciatura con tinte idrosolubili che ha permesso di eliminare l’utilizzo di collanti e limitare l’inquinamento, permettendo così il recupero degli sfridi in legno, il premio per la migliore innovazione dal punto di vista del processo produttivo è andato a PRO.S.IT., azienda di Napoli che produce infissi in legno.
Due le menzioni speciali in questa categoria:
1) il Consorzio Cuoio- Depur di San Miniato (Pisa) con “Fertilandia” – “un innovativo progetto per il recupero di rifiuti particolarmente pericolosi (quale il liquame da conceria), trattati e successivamente riutilizzati per la produzione di fertilizzante organico”
2) Aslan di Padova, grazie al suo progetto “Aslan Green Cleaning”, che “sostituisce i tradizionali metodi di disinfezione chimica in vari ambiti (dal settore sanitario a quello agroalimentare), utilizzando ozono prodotto con bassi consumi energetici”.
Migliore Cooperazione Internazionale
Il premio per la “Migliore cooperazione internazionale” è andato infine alla Cooperativa Fair di Genova-Novara, con il progetto “Made in NO” per aver dato vita alla prima linea italiana di intimo biologico ed equo-solidale mettendo in piedi una filiera del tessile in grado di mettere in contatto una rete di piccoli produttori di cotone biologico dell’India e Brasile con un gruppo di piccoli artigiani del novarese.
La menzione speciale in questa categoria se l’aggiudica la CMB-Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Modena), con il progetto “Impresa cooperativa come strumento di sviluppo umano ed economico in Malawi”.
Premio Speciale Giovane Imprenditore
il riconoscimento riservato ai titolari o dirigenti d’impresa under 40 che si sono distinti per le loro capacità manageriali e gestionali in particolar modo in ottica eco-sostenibile ha visto quest’anno due premiati ad ex aequo:
Elisa Pedrazzoli del Salumificio Pedrazzoli, in provincia di Mantova, per aver saputo vendere, assieme al prodotto, anche un valore etico, morale e sociale;
Lucio Panizza della Archimede R&D di Bologna, per il suo costante impegno nello sviluppo di idee e soluzioni dal forte contenuto innovativo tra cui il “Progetto Bubbleboat”: una speciale vernice antivegetativa biocompatibile da applicare su carene di navi e imbarcazioni.
Simona Falasca