Quando l’hamburger diventa sostenibile e a chilometro zero

L'hamburger è da sempre il simbolo dell'alimentazione insostenibile, quella del mangiare veloce, dei fast food, degli allevamenti industriali di carne. Lo stile di alimentazione importata da oltreoceano che in America contribuisce a creare milioni di obesi e che ha spinto il Presidente Obama ad introdurre all'interno della sua riforma sanitaria anche una norma che obbliga le catene di fast food a dichiarare le calorie dei loro menù. Ultimamente però qualcosa sta cambiando.

L’hamburger è da sempre il simbolo dell’alimentazione “insostenibile”, quella del mangiare veloce, dei fast food e degli allevamenti industriali di carne. È quello stile di alimentazione importato da oltreoceano che solo in America contribuisce a creare milioni di obesi, lo stesso che ha spinto il Presidente Obama ad introdurre all’interno della sua riforma sanitaria anche una norma che obbliga le catene di fast food a dichiarare le calorie dei loro “menù”. Ultimamente però qualcosa sta cambiando. Il locale prevale sul globale e il kilometro zero conquista anche il famigerato panino con carne di manzo.

E non ci stiamo riferendo di certo al McItaly, il panino “glocalizzato” della Mc Donalds che ha fatto scomodare per promuoverlo il Ministro delle politiche agricole  Luca Zaia in persona il quale gli ha anche concesso il patrocinio del Mipaf. No, a noi quest’hamburger, anche se realizzato rigorosamente con prodotti italiani, dalla carne, al pane, all’olio, alla salsa di carciofi, comunque non ci piace. È certo apprezzabile l’intento alla base dell’iniziativa ovvero quello di portare, attraverso la distribuzione del più famoso fast food, l’eccellenza del Made in Italy nel mondo, ma il ministro Zaia, prima di indossare il grembiulino con la “M” e farsi anche criticare dal Guardian, lo ha assaggiato quel panino?

mcitaly

Io l’ho fatto e vi assicuro che, dal sapore alla consistenza, di eccellenza nostrana da far conoscere ed esportare ne ho ritrovata ben poca. O meglio, è indubbio che un po’ più buono dei normali e indistruttibili hamburger targati Mac Donald lo è, e, nonostante si possa riconoscere qualche vago sapore tipico del Belpaese, il retrogusto rimane quello dell’inconfondibile panino a stelle e strisce. Ma almeno non si sente il cetriolo.

No, a noi le esperienze che ci piacciono sono altre, veri esempi di hamburger a chilometri zero realizzati nel pieno rispetto delle tradizioni, con ingredienti provenienti da agricoltura biologica e con carne che è il frutto di un allevamento certificato e ecocompatibile.

Anche perché, è indubbio il fatto che per lavoro, studio o impegni quotidiani ci si ritrova molto spesso a dover mangiare fuori casa e velocemente. Il che non deve significare per forza mangiare male. Secondo un’indagine Doxa, infatti quasi sei cittadini su dieci mangiano normalmente panini fuori casa almeno una volta a settimana, ma uno su quattro non è minimamente soddisfatto della qualità dell’offerta che si trova in giro. Il 65% degli italiani, insomma vorrebbe poter avere a disposizione panini “gourmet”.

MARCHBURGER – L’HAMBURGER 100% MADE IN MARCHE

Marchamburger

Ed è per rispondere a questa precisa domanda che nasce ad esempio il Marchburger, l’hamburger made in Marche lanciato dal consorzio di allevatori Bovimarche di Ancona, un’associazione che raggruppa oltre 600 allevamenti, 70 macellerie e 5.000 capi certificati ogni anno.

Si tratta del primo panino italiano fatto al 100% con prodotti realmente locali: dalla carne di razza bovina marchigiana -una delle cinque razze storiche che rientra nell’Ipg (Indicazione geografica protetta) – al pane di grano regionale con cui viene servito, dall’insalata alle cipolle entrambe provenienti dal Mercato di Campagna amica della Coldiretti, tutti gli alimenti con cui è realizzato Marchburger oltre ad essere di ottima qualità, non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole. Potete trovare l’hamburger a chilometri zero marchigiano nelle macellerie convenzionate e negli ipermercati delle Marche.

LA PIEMONTESINA – HAMBURGER DI SOLA CARNE PIEMONTESE

La_Piemontesina

Altro esempio che segue la scia del Marchburger è quello proposto da “La Piemontesina” azienda agricola di Chiavasso in provincia di Torino che ha lanciato gli hamburger fatti di pura carne piemontese per farcire i propri panini offrendo in più anche la possibilità di acquistare carne freschissima di bovini di razza piemontese, nati e allevati in azienda e alimentati solo con sostanze vegetali e ovviamente OGM free. I vari tagli del bovino possono essere scelti e in seguito forniti in comode confezioni sigillate ed etichettate, pronte per essere congelate. È possibile in alternativa acquistare anche una “confezione mista” da 5 o da 10 kg, o richiedere quantità più piccole e tagli scelti secondo i propri gusti.

Secondo noi sono questi esempi di eccellenze che tengono veramente alta la bandiera del Made in Italy e che speriamo vengano seguiti da sempre più aziende agricole in modo da creare un’offerta di carne buona, a chilometri zero e che, un po’ come successo anche per la pizza, permettano di mangiare con gusto anche fuori casa.

Simona Falasca

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