Happy Meal di Mc Donald: duro a morire!

Un autore del sito americano Threehugger.com ha compiuto un esperimento singolare con un Happy Meal della Mc Donald con risultati veramente inquietanti

McDonald’s: “I’m Lovin’ it”. È questa la celebre frase con il quale la più famosa catena di fast food del globo sponsorizza uno dei suoi menù: l’Happy Meal. La simpatica, colorata ed economica casetta di cartone dove al suo interno oltre ad avere una fresca bibita, patatine fritte e un hamburger, contiene anche una “fantastica” sorpresa con la quale i bambini possono giocare e rendere il loro pasto ancora più indimenticabile. Fino a qua sembrerebbe più che lecito confermare lo slogan – “è questo quello che io amo” – dato però che con i sentimenti tocca sempre andare piano, per non imbattersi in cocenti delusioni amorose, sarebbe il caso di leggere qualche perplessità sollevata.

Il dubbio se fosse il caso di amare l’ampia gamma di hamburger del colosso ideato dai fratelli Richard e Maurice già era stato sollevato da alcuni documentari, ultimo dei quali il candidato all’Oscar “Food, INC.“. Ora, invece, a destabilizzare e a confermare ulteriormente come l’alimentazione offerta dall’inquietante pagliaccio in giallorosso non sia proprio salutare è toccato ad un esperimento compiuto dal sito americano Treehugger.

Uno degli autori del sito, Joann Bruso, ha pensato bene di fare un particolarissimo test. Circa un anno fa si è recato in una dei tanti, accoglienti e familiari Mc Donald della sua città, ha fatto la fila come sempre e ha acquistato un menu Happy Meal. Bene e fino a qui nulla di nuovo. Quello che ci ha incuriosito e fatto dubitare sulla nostra cotta amorosa è stato il fatto che Joann Bruso non ha deciso di mangiarlo (e già lì sarebbe stata discutibile la sua scelta, calcolando che stiamo parlando di uno degli autori del sito di ambiente probabilmente più autorevole al mondo), bensì conservarlo per un anno nel cassetto dell’ufficio e vedere come si sarebbero ridotti gli alimenti.

Siete curiosi? Bene eccovi servita la fotografia che documenta come, a dodici mesi dal suo acquisto, si sono trasformate patatine e hamburger:

mcdonalds-year-old-burger

Giuro non c’è di mezzo lo zampino di un abilissimo grafico o esperto di programmi di fotografia, quello che vedete è l’esatta realtà! Zero muffa, zero odori nauseanti (a detta della testimonianza di chi ha fatto l’esperimento) e zero sorta di decomposizione alcuna. Incredibile: l’Happy Meal è l’highlander dell’alimentazione… anche lui è eterno!

È proprio il caso di dire che un’immagine vale più di mille parole. Qualsiasi (e permettetemi di sottolineare la parola “qualsiasi”) alimento che venga sottoposto ad una prova del genere vi assicuro non durerebbe più di dieci giorni o, comunque, secernerebbe un fetore nauseante degno del peggior impianto fognario newyorchese. Il magico menù, pensato per i più piccini, è invece quasi intonso e con differenze lievissime rispetto a quando lo consegnarono un anno fa.

Mc Donald: “I’m Lovin’ it”? Ma anche no!

Alessandro Ribaldi

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