Isolare il sottotetto salva energia

Per rispondere ai principi di efficienza energetica, ancora più determinanti in vista del prossimo decreto Legislativo 311, diventano necessari interventi mirati come l'isolamento termico del sottotetto

Risolvere gli attuali problemi ambientali significa anche mettere a norma i propri immobili riducendo al minimo le dispersioni termiche. Dal 1 luglio 2009, in linea con il Decreto Legislativo 311, le singole unità immobiliari dovranno rispondere ai criteri di efficienza energetica stabiliti dallo Stato Italiano. Il Decreto rende più restrittivi i valori del fabbisogno massimo di energia primaria per il riscaldamento invernale e, a partire dal 1 gennaio 2010, riduce il fabbisogno termico dei nuovi edifici del 20-25%.

Per rispondere a tali principi diventano necessari interventi mirati come la coibentazione del sottotetto, una fra le soluzioni più efficaci al problema dell’efficienza energetica.

La dispersione termica di un edificio, infatti, è dovuta in larga parte al tetto. Il calore si accumula nella zona più alta della casa e, se l’ultimo piano non è sufficientemente isolato, l’aria calda viene dispersa all’esterno.

Grazie a un tetto coibentato è possibile raggiungere il comfort ambientale domestico (20°C) riducendo la potenza energetica necessaria a produrlo e quindi si ottiene un ambiente confortevole usando meno energia che si traduce in “vivere meglio spendendo di meno!”

Ma quali sono i materiali da usare e come bisogna intervenire? Esistono diversi prodotti per la coibentazione ma non tutti sono ecologici.

Quelli usati in bioedilizia devono rispondere a criteri particolari, primo fra tutti la sostenibilità misurata sull’impatto ambientale del prodotto nel suo intero ciclo di vita. Un materiale è tanto più sostenibile quanto minore è l’energia usata e i rifiuti prodotti. Energia e rifiuti devono essere ridotti al minimo in ogni fase: durante l’estrazione delle materie prime che lo compongono, nella lavorazione, l’imballaggio, il trasporto, la distribuzione, l’applicazione, il consumo ed infine nello smaltimento a fine uso.

sottotetti_dettaglio

Per l’isolamento termoacustico, oltre alla sostenibilità ambientale richiesta dalla bioedilizia, i materiali devo essere:

  • traspiranti,
  • igroscopici (capacità di assorbimento delle molecole d’acqua),
  • resistenti al fuoco, muffe, funghi, insetti e roditori senza usare prodotti sintetici,
  • inodore,
  • non radioattivi,
  • elettricamente neutri.

Nel rispetto di questi parametri, tre sono le categorie di coibenti da poter impiegare: vegetali come il sughero, il legno mineralizzato, la fibra di legno e la canna palustre; animali come la lana di pecora e minerali come il calcio silicato, la vermiculite, la perlite, l’argilla espansa, il vetro cellulare espanso e la lana di roccia.

Oltre ai materiali è importante considerare le caratteristiche del sottotetto. Se abitabile, si richiede un isolamento delle falde del tetto, nel caso di non abitabilità viene isolato il pavimento.

Come isolare un sottotetto abitabile:

dimensionare i pannelli isolanti per poterli incastrare tra le falde e ancorarli con dei listelli in legno trasversali. Per un risultato ottimale è consigliato applicare due strati di isolante sovrapposti. Dopo il fissaggio è possibile coprire l’isolante con un telo antiumidità e tinteggiare.

Come isolare un sottotetto non abitabile:

è più semplice perché non richiede dimensionamenti e fissaggi particolari. Basta saldare al pavimento l’isolante, spesso non pedonabile, lasciando una passerella rigida di ugual spessore per raggiungere i punti funzionali come le finestre o gli abbaini.

Sottotetti non abitabili

La scelta dei materiali

Non tutti i materiali si adattano in egual modo ai due sottotetti.

La lana di pecora si presenta come feltro isolante, tappetini, pannelli acustici anticalpestio e lana di tamponatura fornendo buoni risultati nei due contesti. La canna palustre è fornita sottoforma di pannelli dimensionabili in senso trasversale e longitudinale, ottima per l’isolamento delle falde. La perlite espansa si adatta ai sottotetti non praticabili mentre il vetroschiuma o vetro espanso risulta dal vetro riciclato e ha un’ottima resistenza meccanica adattandosi a diversi utilizzi.

E per chi volesse isolare la propria casa riducendo al minimo i costi, l’azienda Rockwool, produttrice mondiale di lana di roccia, ha lanciato una sezione del proprio sito completamente dedicata all’Isolamento Fai Da Te.

Seguendo video intuitivi e spiegazioni efficaci chiunque potrà isolare la propria abitazione adottando il metodo “Do It Yourself” con un notevole risparmio in termini di costi ed energia.

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