Un briefing di Greenpeace sui possibili siti dove impiantare le centrali nucleari, stanno mettendo a subbuglio un quarto d'Italia. Il Senato approva un articolo che reintroduce la possibilità di costruire centrali nucleari.
Indiscrezioni di stampa, ma soprattutto la pubblicazione di un briefing di Greenpeace sui possibili siti dove impiantare le centrali nucleari, stanno mettendo a subbuglio un quarto d’Italia, direttamente, mentre il resto tira un sospiro di sollievo, ma si chiede anche: “E se fosse toccato alla mia regione ?”. Intanto il Senato della Repubblica approva un articolo, all’interno del Decreto sicurezza votato ieri, che reintroduce la possibilità di costruire centrali nucleari. Insomma, ci siamo.
La mappa incriminata segnala come aree più probabili, in base a minori rischi ambientali e geologici e ad altre mappe e studi, le province di Vercelli e Pavia, isola di Pianosa in Toscana, province di Ogliastra, Nuoro e Cagliari. Sul piede di guerra anche le Murge (Puglia), la Basilicata e Montalto di Castro (Lazio).
“Bene, non è la mia regione ! “ Peccato che sia pericoloso comunque, e anzi il luogo scelto è ripagato del rischio con incentivi fiscali, lavoro, commercio, come sempre in questi casi; alle località vicine, e parliamo di località a diverse decine di chilometri in linea d’aria, solo gli eventuali problemi.
Ma la verità è che molti volevano tornare al nucleare perché stufi dei troppi NO detti dall’ambientalismo negli anni e sull’onda emotiva dell’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia nei mesi passati. Ora però, al dunque, riflettendo sulla semplice domanda “E se fosse toccato a me ?”, non tutti sono più così sicuri e soprattutto pensano ciò che il Senatore Felice Belisario ha espresso ieri: “Localizzare un sito nucleare in Italia sara’ difficile, a meno di non imporlo con l’esercito, come nelle dittature militari”. Ed in molti affilano le armi per quella che si preannuncia come una battaglia dagli effetti paralizzanti, simile alla NO-Tav, ma moltiplicato per 10: verdi, associazioni, opposizione, cittadini coinvolti, cittadini impauriti. Sarà il caso di un nuovo referendum (magari definitivo) ?