La Danimarca pianterà 1 miliardo di alberi e convertirà il 10% dei terreni agricoli in foreste

La Danimarca convertirà il 10% dei suoi terreni agricoli in foreste e habitat naturali nel tentativo di ridurre l'uso di fertilizzanti, che ha provocato un grave impoverimento di ossigeno nelle sue acque e la perdita di vita marina

È tra i Paesi con la più intensa coltivazione al mondo, con quasi due terzi del suo territorio destinato all’uso agricolo, ma ora – in base all’accordo che la rende anche il primo Paese a imporre una tassa sul carbonio all’agricoltura – la Danimarca tira il freno e decide di piantare 1 miliardo di alberi su molti di quei terreni agricoli nei prossimi 20 anni.

Il motivo? Riconvertire il 10% dei terreni destinati all’agricoltura in foreste e habitat naturali nei prossimi due decenni è assolutamente necessario se si vuole ridurre l’uso di fertilizzanti.

Leggi anche: CCPI 2025: Danimarca il Paese che si impegna di più per il clima, ma perché sono vuote le prime 3 posizioni della classifica?

La natura danese cambierà in un modo che non abbiamo mai visto da quando le zone umide sono state prosciugate nel 1864, ha detto Jeppe Bruus, capo del ministero tripartito dei Verdi della Danimarca, creato per attuare un accordo verde raggiunto a giugno tra gli agricoltori, l’industria, i sindacati e i gruppi ambientalisti.

In base all’accordo, 43 miliardi di corone (6,1 miliardi di dollari) sono stati stanziati per l’acquisto di terreni dagli agricoltori nei prossimi due decenni, ha detto il Governo in quello che ha definito “il più grande cambiamento nel panorama danese in oltre 100 anni”.

Ad oggi, le foreste danesi coprono il 14,6% della superficie del Paese e per i prossimi anni si prevede di aggiungere altri 250mila ettari e, in più, altri 140mila ettari di aree naturali al posto delle attuali coltivazioni su suoli bassi.

La verde Danimarca

Un grande passo in avanti, quindi, per un Paese che si colloca al primo posto della classifica del Climate Change Performance Index 2025 (CCPI), presentato alla COP29 di Baku, e che già a nei mesi scorsi aveva stabilito che gli allevatori fossero tassati per i gas serra emessi da mucche, pecore e suini a partire dal 2030, diventando così il primo Paese a farlo.

Secondo gli impegni, dal 2030 la tassa sarà di 300 corone danesi (circa 40 euro) per tonnellata di CO2 generata da allevamenti, uso di fertilizzanti e altre attività agricole.

Tutto rientra nel progetto più vasto, il cosiddetto Tripartito verde, che il 24 giugno scorso ha licenziato l’Accordo per una Danimarca verde.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram