Eyare è morta a soli due anni, colpita da una porta elettrica attivata per sbaglio: non è il primo animale deceduto di una serie infinita che è tempo di spezzare
La morte di Eyare, una giovane gorilla di pianura occidentale di soli 2 anni avvenuta al Wilder Institute/Zoo di Calgary, in Canada, ha scosso chi ama gli animali e ha portato alla luce ancora una volta una serie di problematiche legate alla gestione degli animali negli zoo.
Eyare è deceduta il 12 novembre 2024 a seguito di un errore umano: un membro dello staff ha attivato per sbaglio una porta idraulica che ha colpito la giovane gorilla, causandole lesioni traumatiche alla testa. Nonostante i tentativi immediati di rianimarla, Eyare non è sopravvissuta.
Lo zoo ha dichiarato che si trattava di un tragico incidente e ha avviato un’indagine interna. Dopo aver constatato quanto accaduto, ha annunciato alcune azioni correttive per far sì che ciò non ripeta tra cui figurano nuove sessioni di formazione annuale per il personale, modifiche ai sistemi di controllo delle porte e l’esplorazione di alternative alle porte idrauliche per migliorare la sicurezza. Il dipendente coinvolto, temporaneamente rimosso dal suo incarico, sarà riassegnato e sottoposto a ulteriore formazione prima di tornare a lavorare con gli animali.
Tante, troppe le morti accidentali in questo zoo
Tuttavia questo incidente non è un caso isolato. Negli ultimi anni, lo zoo di Calgary è stato teatro di altre morti accidentali. Nel 2016 una lontra di fiume nordamericana è annegata dopo essere rimasta intrappolata in un paio di pantaloni non autorizzati caduti nel suo recinto.
Nel 2009 un capibara è stato schiacciato da una porta idraulica, mentre un pinguino è morto nel 2013 dopo aver ingerito un bastoncino. Questi episodi, uniti ai dati secondo cui il tasso di mortalità animale dello zoo è più alto rispetto a strutture simili, hanno sollevato critiche da parte di organizzazioni come Animal Justice, che ha richiesto un’indagine indipendente per garantire la sicurezza degli animali.
Tutto ciò non può far altro che mettere in discussione l’intero sistema degli zoo. Sebbene presentati come luoghi di conservazione e istruzione, gli zoo troppo spesso falliscono nel garantire la sicurezza e il benessere degli animali. I sistemi di contenimento, progettati per proteggere gli umani e controllare gli animali, possono trasformarsi in trappole mortali.
Inoltre l’idea stessa di confinare animali selvatici in spazi limitati per il divertimento umano appare ormai anacronistica e poco etica. Queste specie dovrebbero correre libere nei loro habitat e non finire ad essere “belle statuine” per selfie commemorativi in ambienti totalmente diversi rispetto ai loro natii, con condizioni meteo e di vita all’opposto.
La morte di Eyare deve servire come campanello d’allarme, non solo per il Wilder Institute/Zoo di Calgary, ma per l’intera industria degli zoo. È tempo di ripensare il nostro rapporto con gli animali e di puntare su alternative in cui il benessere degli animali sia prioritario rispetto al profitto o all’intrattenimento.
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Fonte: Wilder Institute/Calgary Zoo
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