In seguito alla segnalazione di un nuovo caso di intossicazione alimentare di una bambina, dovuto al consumo di formaggio a latte crudo, sono stati richiamati 50 lotti di formaggio Saporito della Val di Fassa
Forse ricorderete il caso di Elia, il bambino morto lo scorso maggio dopo aver contratto una grave Sindrome emolitico uremica (SEU) causata dal consumo di formaggio a latte crudo, contaminato da Escherichia coli STEC.
Leggi anche: SEU: cos’è, cause, contagio e come prevenire la Sindrome emolitica uremica
Purtroppo, il rischio legato al consumo di formaggi a latte crudo è tornato alla ribalta con un nuovo caso, questa volta in Veneto, sebbene con conseguenze meno gravi.
La scorsa settimana, l’ospedale di Bolzano ha notificato al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti, il caso di una bambina di un anno, residente a Cortina d’Ampezzo, colpita da tossinfezione da Shiga-Toxin-producing Escherichia coli (STEC), evoluta in Sindrome Emolitico Uremica (SEU). Si tratta di un’infezione intestinale di origine alimentare che, in alcuni casi, come quello specifico, può complicarsi con coinvolgimento ematologico e renale.
La bambina è stata ricoverata all’ospedale di Padova, ma fortunatamente è stata dimessa nei giorni scorsi dopo un miglioramento delle condizioni.
Quanto accaduto ha fatto però scattare l’allerta alimentare relativamente al formaggio a latte crudo che, probabilmente, ha creato i problemi alla piccola. Il Ministero della Salute ha disposto così il richiamo di 50 lotti del formaggio Saporito della Val di Fassa.
I lotti di formaggio richiamati
In seguito al caso di intossicazione, è stato disposto il richiamo di numerosi lotti del formaggio Saporito della Val di Fassa, sia in versione grande che piccola, prodotto dal Caseificio Sociale di Predazzo e Moena Sca, situato in via Fiamme Gialle 48, a Predazzo (provincia autonoma di Trento).
Il marchio di identificazione è CE 42/012 e i lotti interessati sono i seguenti:
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Come si legge sull’allerta del Ministero:
Si raccomanda ai clienti che hanno acquistato il prodotto o i lotti indicati di non consumarlo e di riportarlo al fornitore.
Vietare ai bambini i formaggi con latte crudo, la proposta di legge
Negli ultimi anni, i casi di intossicazione da formaggi a latte crudo hanno messo in evidenza i gravi rischi associati a questi alimenti, in particolare per i bambini. Le tossinfezioni da Escherichia coli, come quella recentemente registrata in Trentino, evidenziano le complicazioni che possono derivare dal consumo di formaggi non pastorizzati.
Proprio per prevenire tali casi, è stata avanzata una proposta legislativa che sarà presentata alla Camera il 10 dicembre. La proposta prevede che i formaggi a latte crudo vengano etichettati come pericolosi e che venga vietato il loro consumo ai bambini al di sotto dei 10 anni.
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Fonti: Corriere delle Alpi / Ministero della Salute
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