Urla e sofferenza ignorate in un allevamento di maiali del circuito Lidl, dove un suino è stato operato senza anestesia dal veterinario. Colui che dovrebbe garantire il benessere di questi animali ha invece tutt'altra condotta
Legato per il muso, urla sofferente mentre viene sottoposto a un intervento chirurgico senza alcuna anestesia. Un maiale con un prolasso rettale è stato operato in un allevamento dal veterinario senza che questo somministrasse all’animale anestetici o analgesici per attenuare il suo dolore.
Il grave episodio è avvenuto in un allevamento intensivo sito in provincia di Cremona, fornitore di Lidl. Lo stesso allevamento era finito sotto i riflettori per brutali maltrattamenti e irregolarità sotto i capannoni, denunciati dall’associazione Essere Animali a metà novembre.
Essere Animali ha diffuso immagini sconcertanti, che avevano provocato un’ondata di indignazione tra i sostenitori dei diritti degli animali ma anche i consumatori, troppo spesso inconsapevoli di tali orrori.
Ma quelle immagini erano solo la punta dell’iceberg. Ora, rabbrividendo, ne vediamo delle altre, ancora più difficili da mandare giù. Un video shock mostra il veterinario dell’allevamento, già complice di percosse e altre violenze sui suini, operare noncurante dell’agonia causata al maiale.
L’intervento eseguito comporta l’applicazione di un tubo di plastica all’interno del retto, una corda legata intorno al prolasso per avere la caduta del tessuto fuoriuscito dopo qualche giorno. Si tratta di una pratica diffusa tra i veterinari, ma è sconcertante come la sofferenza del suino passi in secondo piano.
L’animale, inerme, prova a sottrarsi ma è immobilizzato da un laccio per il muso, una parte molto delicata del corpo. Le sue vocalizzazioni si fanno più acute, sta soffrendo, ma a nessuno sembra interessare, neanche a chi dovrebbe occuparsi del suo benessere.
Queste sono immagini che non avremmo mai voluto vedere e che abbiamo deciso di diffondere per mostrare quanto le politiche di benessere animale di Lidl siano a dir poco insufficienti” ha commentato Brenda Ferretti, responsabile campagne di Essere Animali.
Alla luce di questo filmato terrificante e delle indagini realizzate negli anni, resta un’amara considerazione. Agli animali d’allevamento non viene data la stessa importanza che si darebbe ad altri animali, come un cane o un gatto per esempio.
Gli animali di allevamento non vengono visti per quello che sono realmente, esseri viventi e senzienti vittime di un sistema sadico costruito dalla zootecnia intensiva, ma pezzi di carne il cui unico valore è economico. La differenza è inconfutabile.
Persino le operazioni veterinarie, come in questo specifico caso, vengono eseguite diversamente da quanto la procedura imporrebbe denotando una condotta molto grave da parte di un professionista.
Attraverso il materiale diffuso e le denunce sporte, Essere Animali continua perciò a chiedere un maggior impegno per il benessere degli animali allevati. L’associazioni si rivolge ancora una volta a Lidl per ridurre al minimo la sofferenza di maiali, polli e altre specie.
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Fonte: Essere Animali
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