La verità sugli allevamenti di salmone scozzese che non possiamo più ignorare

Una nuova videoinchiesta sugli allevamenti di salmoni in Scozia conferma evidenti problemi legati al benessere degli animali. Nonostante gli sforzi per migliorare la situazione, la mortalità dei salmoni e l'impatto ambientale di queste strutture restano sempre molto critici

Negli ultimi anni, gli allevamenti di salmoni in Scozia sono finiti più volte al centro delle polemiche dopo che diverse inchieste hanno mostrato una serie di problematiche, sia etiche che ambientali, legate alla gestione di queste strutture. Ora una nuova videoinchiesta di Corriere TV documenta ancora una volta le gravi condizioni in cui versano gli animali in questi allevamenti, dove vi è un’elevata mortalità, dovuta malattie e parassiti come i pidocchi di mare.

La scena che si presenta alle prime luci dell’alba, davanti all’allevamento di Mowi nel Loch Torridon, lungo la costa della Scozia occidentale, è inquietante. Decine di salmoni morti galleggiano sulla superficie dell’acqua.

Con l’aiuto di un attivista locale, Francesco de Augustinis ha documentato quanto accade quotidianamente in questi allevamenti, mettendo in luce, ancora una volta, il dramma silenzioso che si consuma nelle acque fredde della Scozia dove i salmoni sono vittime di un sistema che li sfrutta e maltratta.

Le condizioni di questi pesci, rinchiusi nelle gabbie, sono terribili: malattie, parassiti come i pidocchi di mare, e l’inquinamento delle acque stanno minando la loro salute a tal punto che la morte è diventata di routine ben prima del tempo.

E i numeri sono davvero spaventosi: nel 2023, ben 17,4 milioni di salmoni sono morti, con un tasso di mortalità che ha raggiunto il 31% della produzione annuale. È il peggior dato mai registrato, eppure non sembra suscitare ancora abbastanza indignazione.

La cause dell’elevata mortalità elevata sono legate a diversi fattori, tra questi l’aumento delle temperature del mare che hanno portato a un’esplosione di fitoplancton e zooplancton, creando condizioni favorevoli per la proliferazione di parassiti come i pidocchi di mare e patologie che mettono a rischio la salute dei salmoni.

Andrew Watson, responsabile della comunicazione per l’associazione Salmon Scotland, ha confermato la difficoltà della situazione, attribuendo la crescente mortalità all’aumento delle temperature e all’inquinamento che porta a danni gravissimi per la salute degli animali. Nel mese di settembre, l’allevamento in questione ha registrato la morte del 6% dei salmoni a causa di problemi legati alle branchie.

L’industria del salmone in Scozia

La situazione è stata oggetto di numerosi studi e inchieste, a partire da quella del 2018, condotta dal comitato parlamentare scozzese sul benessere animale e l’impatto ambientale. In quella sede sono state avanzate ben 65 raccomandazioni, che chiedevano di fermare l’espansione dell’industria fino alla risoluzione dei problemi legati all’inquinamento, all’uso di sostanze chimiche e alle infestazioni parassitarie.

Tuttavia, nonostante le sollecitazioni, la produzione di salmone in Scozia è aumentata costantemente, passando da 156.000 tonnellate nel 2018 a una previsione di 185.000 tonnellate per il 2024, trainata da una forte domanda di esportazione.

Nel frattempo, le aziende del settore, tra cui Mowi e Scottish Sea Farms, hanno cercato di ridurre la mortalità dei salmoni e migliorare le condizioni di allevamento con ingenti investimenti. Ma – evidentemente – non ci sono riuscite: le ONG come WildFish e Animal Equality UK continuano a denunciare la mortalità eccessiva dei pesci, la persistente opacità delle pratiche dell’industria, accusando le aziende di non rispettare le raccomandazioni e di non fare abbastanza per migliorare il benessere degli animali.

Recenti indagini hanno rivelato che continuano ad essere utilizzate pratiche poco trasparenti: a settembre 2024, l’ONG Animal Equality UK ha documentato, tramite riprese segrete, la rimozione di salmoni morti da un allevamento, poco prima di una visita parlamentare.

Rachel Mulrenan, direttrice di WildFish, denuncia poi l’inganno nelle campagne pubblicitarie, che ritraggono un’immagine idilliaca del salmone scozzese, quando in realtà l’industria sta danneggiando l’ambiente e ignorando il benessere degli animali. Fatti che, purtroppo, molti consumatori ancora non conoscono.

Le immagini dei salmoni che saltano tra le acque cristalline sono solo un’illusione che nasconde le reali condizioni degli allevamenti intensivi (ma noi lo sappiamo bene).

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Fonte: Corriere della Sera

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