Due casi, due Giulia, una richiesta: ergastolo per gli omicidi che hanno sconvolto l’Italia sulla violenza contro le donne

Nella Giornata contro la violenza sulle donne, in cui i riflettori sono super accesi sui femminicidi (e si spegneranno domani), arriva la notizia dell'ergastolo inflitto ad Alessandro Impagnatiello, omicida di Giulia Tramontanto, e la richiesta di ergastolo per Filippo Turetta, che l'anno scorso ha ucciso Giulia Cecchettin

Accomunate dallo stesso nome, Giulia, e da due maschi che le hanno massacrate. Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne arriva un po’ di sollievo per le famiglie di quelle due ragazze morte ammazzate: Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta, e Giulia Tramontano, per mano di Alessandro Impagnatiello.

Per il primo, per Filippo Turetta, nella requisitoria davanti alla corte d’Assise di Venezia il PM ha chiesto l’ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e  occultamento di cadavere.

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Giulia Cecchettin era giovane e piena di sogni e stava per laurearsi in Ingegneria biomedica. Stava per arrivare a quella meta, ma il suo ex le ha tolto tutto. Dopo averla aggredita, Filippo Turetta l’ha uccisa cona con 75 coltellate abbandonando il suo cadavere in un canalone nei pressi del lago di Barcìs per poi rimettersi in auto e darsi alla fuga oltre confine.

Con la morte di Giulia Cecchettin, grazie anche al papà Gino, si è ricominciato a parlare di più e più spesso di femminicidi, ma ancora non basta.

Il rapporto tra Giulia Cecchettin e l’imputato è caratterizzato da forte pressione, dal controllo sulla parte offesa, le frequentazioni, le  amicizie, le uscite quanto accade l’11 dicembre del 2023 è l’ultimo di quegli atti è di controllo – ha detto il PM. Secondo le ricostruzioni emerse dalle indagini Turetta non si stava preparando a costituirsi: Turetta non si stava costituendo ma si stava “preparando all’arresto perché ha finito le risorse per fuggire e lo fa cancellando tutte le tracce, comprese quelle sul suo cellulare”.

Sulla sua macchina, infatti, il Ris ha riscontrato anche segni di pulizia dei vetri.

Dopo la requisitoria di oggi in cui è stato chiesto l’ergastolo, toccherà agli avvocati della famiglia, poi martedì le arringhe della difesa con Turetta che dovrebbe riprendere la parola. La sentenza è attesa per il 3 dicembre.

Femminicidio di Giulia Tramontano (incinta di 7 mesi)

I giudici hanno condannato Impagnatiello all’ergastolo per l’omicidio pluriaggravato, non riconoscendo attenuanti ed escludendo solo l’aggravante dei futili motivi, mantenendo quelle della premeditazione, della crudeltà e del rapporto di convivenza.

La Corte ha anche riconosciuto il concorso formale tra l’omicidio e le altre due imputazioni di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale, applicando oltre all’ergastolo anche 7 anni di reclusione per questi ultimi due reati.

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A voi, che il vostro nome rimbomba adesso in ogni piazza. A voi, che la società non ha mosso un dito. A voi, che il “patriarcato non esiste”. A voi e alle 99 donne che sono state uccise quest’anno.

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