Basta crudeltà su anatre e oche: è arrivato il primo foie gras coltivato

In Australia, una start-up ha creato e lanciato in alcuni ristoranti il primo foie gras coltivato. In Europa, invece, è stata recentemente presentata una richiesta per autorizzare un prodotto simile

Nel mondo della gastronomia, pochi ingredienti sono così controversi come il foie gras. Ottenuto dal fegato ingrossato di anatre o oche alimentate forzatamente, è sinonimo di lusso e raffinatezza, ma anche di estrema crudeltà. Le cose, però, potrebbero presto cambiare grazie alla possibilità di produrlo in laboratorio, come avviene per altri tipi di carne.

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Il foie gras coltivato da Vow

La startup australiana Vow (già nota per aver creato la polpetta di mammut) ha recentemente fatto un nuovo passo decisivo verso un futuro senza sofferenza animale, lanciando il suo Forged Gras, il primo foie gras coltivato in laboratorio.

Questo prodotto, a differenza di quello tradizionale, viene creato a partire da cellule di quaglia giapponese, che vengono coltivate in un bioreattore per 79 giorni. Il processo avviene senza alcun tipo di sofferenza per oche o anatre, utilizzando una piccola quantità di cellule animali selezionate a mano, fatte sviluppare e poi combinate con grassi vegetali, proteine di fave e aromi naturali per ricreare l’esperienza gustativa del foie gras tradizionale.

Il risultato finale è un prodotto dal sapore delicato, dovuto alla quaglia giapponese, ma con la consistenza ricca e burrosa tipica del foie gras tradizionale.

Al momento, il Forged Gras è disponibile solo in ristoranti di alta cucina a Singapore e Hong Kong, tra i pochi mercati dove si può mangiare la carne coltivata in laboratorio.

Una richiesta di autorizzazione è stata presentata anche in Europa

L’innovazione non si limita all’Australia e all’Asia. Già a metà del 2024, un’altra startup, la francese Gourmey, ha presentato la prima richiesta di autorizzazione per il foie gras coltivato in Europa.

La richiesta è stata inviata all’Unione Europea e ad altri paesi come Singapore, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera, segnalando un ambizioso piano di espansione globale.

Il processo normativo europeo, che prevede una rigorosa valutazione della sicurezza alimentare da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), richiederà almeno 18 mesi dal momento della presentazione della richiesta. Ma, se approvato, il foie gras coltivato potrebbe diventare una valida alternativa a quello tradizionale, rispondendo alle esigenze dei consumatori moderni, sempre più attenti al benessere animale.

Il Governo in Italia, però, continua a rimanere fermo sulla sua posizione: la carne coltivata viene ancora considerata cibo sintetico e ne viene osteggiato l’uso, nonostante il crescente interesse internazionale per soluzioni più etiche e sostenibili.

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Fonte: Forged by Vow

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