Empatia, creatività e gestione dello stress sono a un passo dal loro insegnamento a scuola (ma in via sperimentale volontaria)

Con l’approvazione del Senato, la legge sulle competenze non cognitive è a un passo dal diventare realtà. L’iter è ormai quasi concluso, e porterà ad una sperimentazione triennale riservata al momento a scuole secondarie di primo e secondo grado, che saranno libere di intraprendere o meno il percorso

Competenze come empatia, gestione dello stress, creatività si insegneranno a scuola: il 20 novembre il Senato ha approvato il disegno di legge sulle competenze non cognitive presentato il 20 ottobre 2022 e già approvato dalla Camera dei deputati il 3 agosto 2023.

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Cosa sono le competenze non cognitive

La cultura è ciò che resta nella memoria quando si è dimenticato tutto

diceva lo psicologo del secolo scorso Burrhus F. Skinner.

L’istruzione, infatti, non è fatta solo di nozioni, ma anche di capacità di collegamento, di ragionamento. E c’è anche di più: c’è l’empatia, la gestione dello stress, questo soprattutto in un modo sempre più sotto pressione e alla ricerca assoluta della performance, così come creatività e consapevolezza di sè.

Tutte competenze che, al momento, non sono oggetto di insegnamento scolastico, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne avesse intuito l’importanza già nel 1993, pubblicando il documento ‘Life skills education for children and adolescents in schools’.

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Gli studi in materia hanno evidenziato che le competenze non cognitive rappresentano un fattore chiave per la riuscita delle persone nelle diverse dimensioni della vita – riferisce in Aula il senatore Massimiliano Romeo – dal successo scolastico alla realizzazione professionale, alla stabilità economica, fino alla salute fisica e mentale. La maturazione delle competenze non cognitive, che inizia nei primi anni di vita del bambino, continua nel percorso scolastico e prosegue senza interrompersi per tutta la vita adulta, può essere sviluppata mediante opportuni programmi di carattere educativo

Cosa prevede la legge

La proposta di legge AC 418, recante ‘Introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche e dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale’, già approvata dalla Camera dei deputati il 3 agosto 2023, è stata approvata dal Senato il 20 novembre scorso con 80 voti favorevoli, nessuno contrario e 47 astenuti.

Il provvedimento dà il via libera ad una sperimentazione triennale, al momento riservata a scuole secondarie di primo e secondo grado, con la quale le cosiddette ‘soft and life skills’ o ‘competenze non cognitive’, tanto ricercate nel mondo del lavoro, saranno materia scolastica. Tuttavia, la sperimentazione è volontaria, lasciando quindi le scuole libere, in virtù dell’autonomia scolastica, di aderire o meno all’iniziativa.

Avendo tuttavia il Senato approvato con modificazioni (AS 845-A), la proposta di legge torna quindi all’esame della Camera dei deputati (AC 418-B). Il via libera definitivo è atteso a breve, per l’inizio della sperimentazione nell’anno scolastico 2025/2026.

Restano però aperti almeno un paio di quesiti. Come saranno davvero insegnate queste materie a scuola? Quali competenze saranno richieste agli insegnanti?

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