Il Brasile è leader per la biodiversità vegetale con oltre 46.000 specie grazie ai suoi biomi unici. Seguono la Colombia e la Cina
Il Brasile si conferma leader mondiale per la biodiversità vegetale, vantando oltre 46.000 specie registrate, secondo i dati del Royal Botanic Garden di Kew nel Regno Unito. Questa ricchezza botanica si distribuisce in biomi unici come l’Amazzonia, il Cerrado e la Foresta Atlantica ciascuno caratterizzato da una flora eccezionale.
L’Amazzonia, spesso descritta come il “polmone del pianeta”, ospita un’immensa varietà di piante, mentre il Cerrado si distingue come la savana più biodiversa al mondo. Ci sono però anche ecosistemi meno noti, come il campo rupestre.
Quest’ultimo, un mosaico di vegetazione che si estende lungo la catena montuosa dell’Espinhaço, ha una straordinaria concentrazione di specie endemiche e rappresenta il 15% delle piante da fiore del Paese su meno dell’1% del territorio. La sua importanza è riconosciuta a livello globale, con la designazione come Riserva della Biosfera dall’UNESCO grazie alle specie endemiche e rare, molte delle quali ancora in fase di studio, che ospita.
La Colombia è al secondo posto e la Cina al terzo
Al secondo posto nella classifica globale troviamo la Colombia, con oltre 26.000 specie. Questo paese, situato nel cuore delle Ande e dell’Amazzonia, ospita una straordinaria varietà di piante autoctone. Tuttavia anche qui la deforestazione e l’espansione agricola rappresentano gravi minacce per la conservazione della biodiversità. La Colombia sta investendo in progetti di riforestazione e nella protezione degli ecosistemi montani, cruciali per mantenere la stabilità ecologica della regione.
La Cina, terza classificata con circa 24.000 specie, si distingue per la diversità dei suoi biomi, che includono foreste temperate, montane e subtropicali. Nonostante la rapida industrializzazione, il Paese ha avviato programmi di conservazione, come la creazione di riserve naturali, per proteggere le sue piante rare e affrontare le sfide dei cambiamenti climatici.
Queste tre nazioni condividono non solo una straordinaria ricchezza botanica, ma anche le sfide legate alla conservazione. Deforestazione, espansione agricola, estrazione mineraria e cambiamenti climatici stanno riducendo l’areale di molte specie, aumentando il rischio di estinzione. Molti habitat vengono distrutti prima che tutte le specie siano catalogate o comprese nel loro ruolo ecologico.
La biodiversità vegetale rappresenta una risorsa globale inestimabile da proteggere. Per questo motivo i protocolli di valutazione come la Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura sono strumenti fondamentali per determinare lo stato di conservazione delle specie e stabilire priorità di protezione.
La classifica dei Paesi con la maggiore diversità di specie vegetali
Di seguito la classifica dei Paesi con la maggiore diversità di specie vegetali:
- Brasile: 34,387
- Cina: 31,362
- Colombia: 24,025
- Messico: 23,385
- Sudafrica: 21,250
- Perù: 19,812
- Australia: 19,324
- Indonesia: 19,232
- Ecuador: 18,466
- Myanmar: 16,000
- Stati Uniti: 15,500
- Venezuela: 15,381
- India: 15,000
- Bolivia: 14,729
- Malesia: 14,060
- Russia: 12,500
- Madagascar: 11,832
- Costa Rica: 11,000
- Papua Nuova Guinea: 10,973
- Panama: 10,462
- Argentina: 10,221
- Filippine: 10,107
- Tanzania: 10,100
- Turchia: 10,001
- Repubblica Democratica del Congo: 8,860
- Guatemala: 8,763
- Vietnam: 8,500
- Iran: 7,500
- Honduras: 7,188
- Guyana: 7,112
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