L'Agenzia americana chiede dati scientifici e informazioni all'industria ittica e ad altri soggetti interessati sulle concentrazioni di PFAS nei prodotti ittici, nell’ambiente circostante e nell’acqua di lavorazione. Ma qui da noi come siamo messi?
Indice
La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha emesso una richiesta di informazioni riguardanti le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nei prodotti ittici, per cercare una serie di dati scientifici e informazioni dal settore ittico, dal mondo accademico, da agenzie statali e federali e da altri soggetti interessati sulle concentrazioni di PFAS nei prodotti ittici, nell’ambiente circostante e nell’acqua di lavorazione.
Per questo, l’Agenzia americana raccoglie campioni e analizza la presenza di PFAS nella filiera alimentare generale attraverso vari metodi, tra cui Total Diet Study (TDS), dal 2019. Le analisi hanno indicato che i prodotti ittici possono essere a maggior rischio di contaminazione ambientale da PFAS rispetto ad altri tipi di alimenti.
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Nel 2021 e 2022, per ampliare i risultati ottenuti dal TDS e valutare il rischio di esposizione ai PFAS da altre tipologie di prodotti ittici, la FDA ha raccolto ulteriori campioni e condotto indagini mirate sui prodotti ittici più consumati negli Stati Uniti, ma i dati sui PFAS nei prodotti ittici rimangono limitati per molte altre tipologie di pesce e frutti di mare.
La FDA evidenzia un rischio significativo di contaminazione da PFAS nei prodotti ittici, considerati più vulnerabili rispetto ad altri alimenti. Questo pone l’accento sulla necessità di dati aggiornati e strategie efficaci per mitigare i rischi per la nostra salute. La richiesta di dati indica che ci sono ancora lacune significative nella ricerca sui PFAS nei prodotti ittici, in particolare per alcune specie.
Ma qui da noi?
Le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) sono composti chimici sintetici utilizzati in numerosi processi industriali e prodotti di consumo per le loro proprietà idrorepellenti e oleorepellenti. Tuttavia, la loro persistenza nell’ambiente e la capacità di accumularsi negli organismi viventi sollevano preoccupazioni significative per la salute umana e l’ecosistema. E il nostro Veneto, purtroppo, sa bene di cosa parliamo.
Situazione dei PFAS in Italia
In Italia, la contaminazione da PFAS è stata rilevata in diverse Regioni, con particolare attenzione al Veneto, appunto, dove si è registrato uno dei più gravi episodi di inquinamento da PFAS a livello mondiale. La contaminazione qui interessa le acque potabili, i suoli e le catene alimentari locali.
Presenza di PFAS nei prodotti ittici
Proprio i prodotti ittici sono particolarmente suscettibili alla contaminazione da PFAS a causa della loro capacità di bioaccumulare queste sostanze presenti nell’ambiente acquatico. Studi recenti hanno evidenziato la presenza di PFAS in diverse specie ittiche nelle acque italiane.
Un rapporto di Greenpeace ha rivelato livelli allarmanti di PFOS in pesci pescati in Toscana, con concentrazioni superiori ai limiti di sicurezza.
Ne abbiamo parlato qui: Pesce al sapore di PFAS, il nuovo report che lancia l’allarme sugli alti livelli di contaminazione dei nostri mari
Inoltre, nel settembre 2024, il Ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato di alcuni lotti di vongole del Pacifico cotte e sgusciate a marchio, proprio a causa di una contaminazione da PFAS oltre i limiti consentiti.
Le norme in Italia
A livello europeo, il Regolamento (UE) 2022/1428 stabilisce metodi di campionamento e analisi per il controllo dei PFAS in alcuni prodotti alimentari, mentre la Raccomandazione (UE) 2022/1431 invita gli Stati membri a monitorare la presenza di queste sostanze negli alimenti.
In Italia, il Ministero della Salute ha emanato linee guida per il controllo dei PFAS negli alimenti, con particolare attenzione ai prodotti ittici, data la loro predisposizione alla contaminazione.
Ma nel nostro Paese ancora abbiamo bisogno di ulteriori ricerche e misure più stringenti per gestire l’impatto degli PFAS sulla salute umana e sull’ambiente. L’esperienza americana della FDA può servire come modello per sviluppare strategie di monitoraggio e mitigazione.
Come informarti sui PFAS
Per approfondire l’argomento PFAS, è disponibile la seconda stagione del podcast “Ehi Erica, parliamo di PFAS?”, un’iniziativa di Erica Srl che getta luce questi inquinanti “eterni”. In otto episodi, il podcast esplora origini, effetti sulla salute e le sfide che i PFAS pongono alla società, attraverso interviste con esperti e cittadini.
Nell’episodio finale, la nostra direttrice Simona Falasca intervista Edoardo Slavik per discutere le soluzioni e le prospettive future nella lotta contro questa crescente minaccia.
Puoi ascoltare “Ehi Erica” su tutte le principali piattaforme di streaming, tra cui Spotify.
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