Matrimonio infantile: negli USA le spose bambine sono ancora legali in 37 Stati, lo avresti mai detto?

Nella Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, vi raccontiamo di come il matrimonio infantile è consentito in 37 Stati americani, con quattro che non hanno nemmeno stabilito un’età minima: il Child Marriage Prevention Act punta a renderlo illegale

Spesso si pensa al matrimonio precoce come ad una realtà lontana e radicata in società poco sviluppate, ma non è affatto così. Negli Stati Uniti, infatti, il matrimonio infantile è ancora un problema diffuso, con oltre 300.000 casi documentati tra il 2000 e il 2018,

La maggior parte coinvolgeva giovani di 16 o 17 anni, ma sono stati registrati anche matrimoni con minori di età inferiore, spesso uniti a partner significativamente più grandi. Oltre ai matrimoni domestici, dal 2007 al 2017 sono state approvate più di 8.500 richieste di visto per unione coniugale che includevano almeno un minore, evidenziando la connessione tra il problema e le normative sull’immigrazione.

Attualmente, solo 13 Stati americani vietano il matrimonio per i minori di 18 anni senza eccezioni, mentre 37 lo consentono con condizioni o deroghe. Quattro stati (California, Oklahoma, New Mexico e Mississippi) non hanno stabilito un’età minima, creando ulteriori vulnerabilità per i minori coinvolti.

Cosa prevede il Child Marriage Prevention Act

Ora però le cose potrebbero cambiare con una proposta di legge federale introdotta al Congresso degli Stati Uniti con l’obiettivo di affrontare il fenomeno dei matrimoni precoci nel Paese, il Child Marriage Prevention Act 2024, che mira a standardizzare le normative, garantendo protezioni più rigorose a livello nazionale.

Il senatore Durbin, insieme ai co-sponsor Schatz e Gillibrand, ha promosso questa legislazione per rafforzare la protezione dei minori, colmare le lacune normative e incentivare gli Stati a vietare il matrimonio per chiunque abbia meno di 18 anni.

Tra le misure principali, il disegno di legge prevede la creazione di una Commissione Nazionale per la Lotta ai Matrimoni Precoci, incaricata di analizzare il problema e proporre soluzioni legislative. Inoltre incentiva gli Stati che vietano i matrimoni precoci tramite finanziamenti aggiuntivi legati al Violence Against Women Act (VAWA) e sovvenzioni per gruppi di lavoro locali dedicati alla prevenzione del fenomeno.

A livello di immigrazione, il disegno di legge introduce criteri più severi per i visti di matrimonio e fidanzamento, richiedendo che entrambe le parti abbiano almeno 18 anni per la validità dell’unione. Si punta poi a vietare i matrimoni infantili su terreni federali, come basi militari, e incarica il Procuratore Generale di sviluppare una legge modello che gli Stati possano adottare.

Questa iniziativa rappresenta un passo cruciale per garantire che i diritti dei minori siano protetti e per porre fine a una pratica che spesso comporta gravi conseguenze, come povertà, traumi e violenza domestica. Qualcosa che nel 2024 non possiamo permettere, peggio ancora se arriva da uno dei Paesi che – almeno sulla carta – si spaccia come tra i più avanzati e patria della libertà.

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Fonte: Library of Congress

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