Venuti al mondo due cuccioli "speciali" di furetto dai piedi neri. Sono i figli di un esemplare clonato, attraverso il quale si sta cercando di salvare la specie dall'orlo dell'estinzione. Ma a quale prezzo?
Sono tenerissimi cuccioli, ma non sono come tutti gli altri. Questi due furetti dai piedi neri Mustela nigripes sono la prole di un esemplare clonato, i primi in assoluto negli Stati Uniti per questa specie in via di estinzione, inserita in un programma di ricerca genetica.
Venuti al mondo in estate in un recinto del centro zoologico Smithsonian National Zoo and Conservation Biology Institute (NZCBI), in Virginia, i due furetti dai piedi neri sono un maschio e una femmina e godono di buona salute. Un terzo piccolo non ce l’ha fatta, è morto poco dopo la nascita.
La loro madre, Antonia, ha una storia come poche. È stata clonata utilizzando campioni di tessuto raccolti da un furetto dai piedi neri di nome Willa nell’anno 1988 e conservati presso il Frozen Zoo della San Diego Zoo Wildlife Alliance. Accoppiatasi con un suo simile di 3 anni di nome Urchin, si è riprodotta con successo nello zoo.
Exciting news! Earlier this summer, Antonia, a cloned black-footed ferret, gave birth to two healthy kits at the…
Posted by Smithsonian’s National Zoo and Conservation Biology Institute on Monday, November 4, 2024
Una specie in via di estinzione
La nascita di questi due furetti è stata celebrata come una pietra miliare per il ripristino di una specie e della sua popolazione in declino. Ma perché? La risposta è in mamma Antonia, che ha un patrimonio genetico incredibile. Il furetto Willa da cui è stata clonata aveva tre volte la diversità genetica osservata nell’attuale popolazione di furetti dai piedi neri.
Fatta eccezione per lei e per altri due cloni Elizabeth Ann e Noreen, tutti gli altri furetti discendono dagli ultimi 7 esemplari sopravvissuti. Ecco allora che la clonazione può rappresentare, come gli esperti hanno sottolineato, uno strumento innovativo per gli sforzi di conservazione di una specie sull’orlo dell’estinzione, anche se quegli sforzi sono avvenuti in laboratorio.
Se da un lato clonare animali in pericolo può essere una strategia di successo per il ripristino di una popolazione sana, dall’altro vanno tenuti in considerazione principi etici e dati di fatto. Fino a che punto è giusto creare copie di animali che si sono estinti o si stanno estinguendo a causa di minacce di origine antropica e non solo?
In che modo, poi, si intende portare avanti la conservazione e salvaguardia del furetto dai piedi neri? Lo Smithsonian National Zoo and Conservation Biology Institute non fa mistero su ciò che attende mamma Antonia e piccoli.
In una nota stampa, l’istituto afferma che “Antonia e i suoi cuccioli rimarranno nella struttura per ulteriori ricerche, senza piani di rilasciarli in natura”. Salvo cambi di direzione, l’habitat nel quale la specie dovrebbe riprosperare questa famiglia non lo vedrà mai.
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Fonte: NZCBI
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