Tonno rosso, tonno a pinne gialle e a pinne striate: qual è la differenza e quale contiene più mercurio?

Il tonno è uno degli alimenti più amati, ma non tutte le varietà sono uguali in termini di contenuto di mercurio. Questo articolo esplora le differenze tra tonno rosso, pinne gialle e pinne striate, analizzando il loro impatto sulla salute. Basandosi sull'ultima inchiesta dell'ONG Bloom, che ha svelato livelli preoccupanti di mercurio nel tonno in scatola, offre consigli per un consumo più consapevole e sicuro.

Il tonno è un alimento amatissimo e diffuso in tutto il mondo, sia nella sua versione fresca che in quella in scatola, ma non tutti i tonni sono uguali. Tra le specie più conosciute troviamo il tonno rosso, il tonno a pinne gialle e il tonno a pinne striate, ciascuna con caratteristiche uniche in termini di sapore, valore nutrizionale, sostenibilità e, soprattutto, contenuto di mercurio.

tonno rosso

Il tonno rosso (Thunnus thynnus) è il più pregiato e costoso, apprezzato per la sua carne morbida e saporita, è spesso protagonista nei piatti di sushi e sashimi. Questa specie può raggiungere dimensioni enormi e vive a lungo, accumulando quindi grandi quantità di mercurio.

tonno a pinne gialle Il tonno a pinne gialle (Thunnus albacares) è un’altra specie molto diffusa, conosciuta per la sua carne di qualità intermedia e il gusto delicato.

tonno a pinne striate

Infine, il tonno a pinne striate (Katsuwonus pelamis), noto anche come skipjack, è la varietà più utilizzata per il tonno in scatola economico. È più piccolo e ha un ciclo di vita breve, il che lo rende meno contaminato rispetto alle altre due specie.

Mercurio nel tonno: l’inchiesta Bloom

La contaminazione da mercurio nel tonno non è una novità, ma l’ultima indagine di Bloom ha rivelato dettagli scioccanti. Dopo 18 mesi di ricerche, Bloom ha analizzato 148 scatolette di tonno provenienti da Germania, Inghilterra, Spagna, Francia e Italia. Il 100% dei campioni è risultato contaminato da mercurio, con oltre il 57% che superava i limiti massimi fissati per altre specie ittiche (0,3 mg/kg).

Particolarmente allarmante è stato il dato relativo a una confezione della marca Petit Navire, acquistata in Francia, che presentava un contenuto record di mercurio pari a 3,9 mg/kg, ovvero 13 volte superiore al limite consentito per il merluzzo. L’indagine ha sottolineato che il tonno rosso e il tonno a pinne gialle sono le specie più a rischio, mentre il tonno a pinne striate si posiziona come la scelta relativamente più sicura.

Perché il tonno è così contaminato?

Il tonno è un predatore al vertice della catena alimentare marina, si nutre di pesci più piccoli, accumulando progressivamente metalli pesanti come il mercurio attraverso un processo noto come bioaccumulo. Questo spiega perché le specie più grandi e longeve, come il tonno rosso, siano maggiormente contaminate. Secondo Bloom, le autorità pubbliche europee hanno fissato limiti di mercurio più alti per il tonno rispetto ad altre specie ittiche, come il merluzzo, non per ragioni di sicurezza sanitaria, ma per garantire la commercializzazione di questo prodotto su larga scala.

Il limite massimo consentito di mercurio nel tonno fresco è di 1 mg/kg, mentre per altre specie come il merluzzo è di 0,3 mg/kg. Questa differenza, secondo Bloom, non ha alcuna giustificazione sanitaria. Al contrario, è il risultato di pressioni esercitate dalla lobby del tonno, che ha privilegiato gli interessi economici a scapito della salute pubblica.

Quale tonno scegliere?

Per chi desidera ridurre al minimo l’esposizione al mercurio, il tonno a pinne striate rappresenta la scelta più sicura. Grazie alla sua posizione più bassa nella catena alimentare e al ciclo di vita breve, accumula quantità inferiori di metalli pesanti rispetto al tonno rosso e al tonno a pinne gialle. Tuttavia, anche il tonno a pinne striate dovrebbe essere consumato con moderazione, soprattutto da donne in gravidanza e bambini.

Il tonno a pinne gialle può essere considerato un compromesso, ma è importante scegliere prodotti di qualità certificata e limitare il consumo a una o due porzioni settimanali. Il tonno rosso, pur essendo una prelibatezza, dovrebbe essere riservato a occasioni speciali a causa dei suoi elevati livelli di mercurio e delle questioni legate alla sostenibilità.

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Fonte: Bloom

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