Cure dal dentista? Gli italiani non sempre possono affrontare la spesa del dentista e i fondi sanitari e le assicurazioni non sempre aiutano
Costano troppo, ragione per cui sempre più italiani rimandano le cure dal dentista. Negli ultimi due anni, infatti, in molti hanno cancellato o posticipato le visite odontoiatriche e nella maggior parte dei casi per motivi economici.
È quanto emerge da una recente inchiesta di Altroconsumo, condotta tra maggio e luglio 2024 su un campione di oltre mille cittadini, che rivela come nell’ultimo biennio 3 persone su 10 non effettuano controlli regolari.
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La fotografia scattata da Altroconsumo dà effettivamente l’idea di quanto le cure dentistiche siano costose e completamente a carico dei cittadini, dal momento che il Servizio sanitario nazionale non è in grado di coprirle oppure le sostiene solo in parte per le fasce più deboli della popolazione.
La nostra ultima inchiesta conferma quanto già evidenziato dal rapporto Gimbe: la sanità pubblica italiana è in difficoltà per carenza di personale e mancanza di investimenti. In Italia, la spesa sanitaria pubblica è al 6,2% del PIL, sotto la media europea del 6,8%. Servono investimenti aggiuntivi, più medici e infermieri: intervenire è ormai un’urgenza, lo dicono i numeri e lo testimoniano le persone, dice Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo.
Dentista, ma quanto mi costi? E se partissimo dall’igiene quotidiana?
Dall’inchiesta emerge come nella maggior parte dei casi sia la motivazione economica a spingere gli italiani a non fare controlli regolari dal dentista. Il 35% dichiara addirittura di non ritenerli necessari, sinonimo del fatto di quanto poco sia intesa l’importanza della prevenzione e di quanto la salute orale sia fondamentale per lo stato di salute generale (solo con controlli regolari possono intercettare i problemi e risolverli senza dover ricorrere a grossi interventi). Più ci si cura meno si spende, insomma, e infatti, il 24% di chi ha rimandato o cancellato la visita dal dentista ha peggiorato il problema.
Correlato a questo, è l’igiene orale uno dei primi problemi. Secondo i dati di Altroconsumo, gli italiani pongono una scarsa attenzione a una corretta igiene orale quotidiana. Infatti, non sono ancora entrati nella routine dell’igiene orale quotidiana, né il filo interdentale che pulisce il punto di contatto tra gengiva e dente (il 56% non lo usa), né lo scovolino (il 73% non lo usa) che serve a prevenire problemi parodontali dovuti all’accumulo di placca tra un dente e l’altro dove lo spazzolino non arriva. C’è persino un 19% che usa lo stuzzicadenti.
Quasi la metà degli italiani non è consapevole dell’importanza di usare un dentifricio con il fluoro: il 26% non sa se c’è il fluoro in quello che usa abitualmente e il 19% dice che non usa un dentifricio col fluoro. Si tratta di un ingrediente chiave perché riduce il processo di demineralizzazione dei denti e contribuisce al processo di rimineralizzazione rendendoli più protetti dall’attacco della carie.
Lo spazzolino manuale resta il protagonista dell’igiene orale degli italiani (lo usa il 72%), quello elettrico, però, incalza (46%). Spazzolino manuale o elettrico, l’importante è che abbia la testina piccola e le setole morbide perché non dobbiamo abradere il dente, ma rimuovere la placca con lo spazzolamento dalla gengiva al dente. Il consiglio è di lavare i denti almeno due volte al giorno per almeno 3 minuti usando anche scovolino e filo interdentale.
Il nodo delle assicurazioni
Secondo l’indagine, il 15% degli intervistati ha un’assicurazione che copre le cure dentistiche (fondo sanitario integrativo o polizza assicurativa privata), ma non va più spesso dal dentista. Forse perché la copertura è insoddisfacente (3 italiani su 10 non sono soddisfatti dei rimborsi che ricevono).
Non solo: l’assicurazione spesso impone di andare da un dentista convenzionato e gli italiani preferiscono affidarsi a un professionista di fiducia e, quindi, restano scoperti oppure sono costretti a pagare una franchigia più alta. Infatti, il 46% degli italiani sceglie il dentista con cui ha già avuto un’esperienza precedente e solo il 4% perché convenzionato con l’assicurazione.
Diversi, infine, sono i disagi denunciati dagli assicurati che troppo spesso non riescono ad accedere alle cure odontoiatriche previste dall’assicurazione sanitaria. Ci sono infatti, segnalazioni su mancati rimborsi, procedure burocratiche complesse, lente e poco trasparenti per l’accesso alle prestazioni, impossibilità di accesso al servizio informazioni, contestazione delle diagnosi medico sanitarie.
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