Le “biblioteche di piante” permettono di lasciare, prendere o scambiare piante, semi e talee condividendole con il vicinato o tutto il quartiere
Nell’area di Sydney, in Australia, stanno crescendo nuove forme di condivisione comunitaria attraverso le “biblioteche di piante”, una curiosa variazione delle piccole biblioteche di libri presenti sui marciapiedi. Invece di libri, queste biblioteche sono strutture accessibili al pubblico dove chiunque può lasciare, prendere o scambiare piante, semi e talee.
Si tratta di un’iniziativa sostenibile e creativa, pensata per rendere il giardinaggio accessibile a tutti e per promuovere il senso di comunità. Tra le più note a Sydney c’è la Carshalton St Plant Exchange, avviata da Sarah Collins nel 2023 a Croydon Park, un sobborgo nell’Inner West della città.
Collins ha raccontato di aver avuto l’idea osservando le numerose talee di piante che riusciva a propagare facilmente ma non sapeva a chi donare. Non volendo gettarle via, ha pensato di condividerle con il quartiere, immaginando che altri giardinieri locali le avrebbero apprezzate. Questo scambio di piante è diventato presto un punto di ritrovo informale per il quartiere, con i vicini che spesso si fermano a chiacchierare con Collins mentre cura il suo giardino.
Creano anche aggregazione tra le persone
Un altro progetto simile si trova a Hurlstone Park, dove Sarah Davidson ha fondato la Hurlstone Park Little Plant Library nel 2022. La Davidson, con l’intento di ridurre gli sprechi e condividere la gioia della coltivazione, ha deciso di dedicare parte del suo giardino a una biblioteca vegetale.
Per favorire la diffusione di piante rare, semina appositamente semi di specie insolite e li mette a disposizione dei passanti. Pubblica spesso aggiornamenti sui social media per informare la comunità delle nuove piante disponibili, rendendo questa biblioteca accessibile anche a chi non può permettersi di acquistare piante.
Queste biblioteche di piante non sono prive di sfide. Mantenere l’approvvigionamento è impegnativo, poiché alcune persone prendono senza lasciare nulla in cambio. Inoltre alcune iniziative come quella di Annandale hanno dovuto chiudere per mancanza di tempo da parte dei gestori. Nonostante queste difficoltà, Collins e Davidson continuano a mantenere vive le loro biblioteche, etichettando e posizionando accuratamente le piante in base alla loro tolleranza al sole e annaffiandole regolarmente.
Oltre all’aspetto pratico, queste biblioteche creano connessioni: Davidson racconta di come molti vicini si fermino a chiacchierare e chiedano consigli su come prendersi cura delle piante raccolte. Alcuni, come una mamma locale, hanno persino condiviso storie commoventi, come quella del figlio che ha scoperto l’amore per il giardinaggio grazie a una pianta presa dalla biblioteca. In questo modo, le biblioteche di piante non solo favoriscono lo scambio di verde, ma aiutano la comunità a mettere radici.
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