Una donna (e non è la prima) ha denunciato McDonald's dopo essere finita in ospedale con un'infezione da Escherichia coli causata da un panino mangiato nel noto fast food
Un focolaio di Escherichia coli O157, un ceppo particolarmente pericoloso che può causare gravi infezioni intestinali, si è sviluppato a partire dai panini Quarter Pounders di McDonald’s negli Usa, portando al ricovero di diverse persone e addirittura alla morte di un anziano.
Ma quale ingrediente ha causato il focolaio? Dopo indagini approfondite dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), sembra con tutta probabilità che la causa principale dell’infezione sia stata la contaminazione delle cipolle fresche a scaglie, utilizzate nei panini.
Appena scoperto il focolaio, McDonald’s, così come altre aziende tra cui Taco Bell, KFC e Pizza Hut, hanno rimosso le cipolle incriminate dai ristoranti mentre le autorità continuano ad indagare.
Nel frattempo, però, i consumatori che hanno vissuto questa brutta esperienza iniziano a reagire. A fare scalpore in questi ultimi giorni è la denuncia di Clarissa DeBock, una cliente che, dopo aver mangiato uno dei panini al fast food, è finita in ospedale con una grave infezione da E. coli.
La donna, residente nel Nebraska, ha deciso di intraprendere un’azione legale contro il colosso del fast food, chiedendo il risarcimento per spese mediche, perdita di guadagni e danni fisici ed emotivi.
L’incidente risale al mese scorso, quando, durante una cena in un punto vendita McDonald’s, Clarissa non notò nulla di anomalo nel suo pasto. Cinque giorni dopo, però, i crampi addominali, seguiti da diarrea e nausea, hanno iniziato a farsi sentire, tanto da richiedere il ricovero d’urgenza. Gli esami hanno confermato che la causa dei sintomi era un’infezione da Escherichia coli O157.
Quanto accaduto è grave: secondo l’aggiornamento dei CDC del 25 ottobre 2024, sono stati registrati 75 casi di E. coli legati all’epidemia, che ha coinvolto 13 stati. Dei 75 casi, 22 hanno richiesto il ricovero in ospedale e uno, come già detto, ha avuto esito fatale.
L’azione legale, segue una simile intentata da un uomo del Colorado. L’avvocato Ron Simon, specializzato in sicurezza alimentare, si occupa di entrambi i casi e ha dichiarato che rappresenta un totale di 15 persone che hanno sviluppato patologie correlate all’epidemia, anche se solo due cause sono state finora formalizzate.
Simon ha fatto sapere che, per i clienti, l’incidente rappresenta un tradimento della fiducia riposta in una catena di ristoranti che dovrebbe garantire la sicurezza alimentare.
Nonostante il caos, McDonald’s ha fatto sapere che la sicurezza alimentare rimane la sua priorità. Il presidente di McDonald’s USA, Joe Erlinger, ha dichiarato:
La sicurezza alimentare è la nostra massima priorità in McDonald’s. Quello che conta oggi è che abbiamo preso provvedimenti per proteggere il pubblico americano e promuovere la salute pubblica.
Inevitabilmente però, quanto accaduto è andato un po’ a minare la fiducia (ad oggi incrollabile nonostante tutte le critiche) nei confronti di McDonald’s.
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