Il solare termodinamico (CSP) offre un sistema di accumulo energetico molto più economico delle batterie, grazie all’uso di serbatoi di sali fusi, ma richiede standard internazionali per ridurre i costi e competere con altre rinnovabili come il fotovoltaico.
Il solare termodinamico offre una soluzione di accumulo molto più economica rispetto alle batterie.
Mentre in Italia l’energia a concentrazione solare ha incontrato molti ostacoli normativi che non ne hanno ancora consentito un serio sviluppo (pur essendo una tecnologia tutta italiana), i suoi vantaggi sono molteplici. Ora torna alla ribalta, evidenziando il suo potenziale di accumulo.
Il solare termodinamico, chiamato anche energia solare a concentrazione (CSP), sfrutta il calore del sole attraverso un sistema di specchi che concentra i raggi solari per riscaldare un fluido in un ricevitore; questo passa poi a uno scambiatore di calore e infine alimenta una turbina a vapore o a gas per produrre elettricità.
Non essendo mai realmente decollata, i prezzi non sono scesi abbastanza da renderla una fonte rinnovabile economicamente sostenibile. La costruzione e la manutenzione dei campi di collettori solari in aree spesso desertiche risultano molto costose rispetto ad altre fonti, come il fotovoltaico, che oggi può essere installato ed essere operativo in pochissimo tempo.
Tuttavia, l’energia solare termica ha un vantaggio importante rispetto al fotovoltaico: un accumulo di energia economico, spiega Eckhard Lüpfert, presidente dell’IEC TC 117, il comitato della International Electrotechnical Commission che elabora gli standard per le CSP. Secondo Lüpfert, il costo dell’accumulo termico è molto inferiore a quello delle batterie agli ioni di litio, attualmente una delle forme di accumulo energetico più utilizzate.
Le prestazioni delle batterie stanno migliorando, ma l’accumulo di energia termica ha ancora un importante vantaggio e rimane circa cento volte meno costoso
ha affermato, Lüpfert.
Inoltre, ci sono studi secondo i quali l’accumulo energetico del solare termodinamico può svolgere un ruolo cruciale per stabilizzare la rete, poiché è in grado di generare energia durante le ore di alta domanda (periodi di prezzi elevati, mattina e sera) e di accumulare energia in modo efficiente quando la domanda di elettricità è bassa ma l’energia rinnovabile è disponibile in eccesso (periodi di prezzi bassi, mezzogiorno). L’idea è di combinare il CSP con altre fonti rinnovabili come il fotovoltaico per fornire un accumulo di energia su scala di rete.
Perché questo sistema possa essere sostenibile (anche a livello economico) ed efficiente, è necessaria una serie di standard. Proprio per questo l’IEC TC 117 ha pubblicato i primi standard già nel 2017 e ha sviluppato parametri chiave per il settore negli ultimi anni, tutti cruciali per stabilizzare la qualità dei componenti e delle installazioni e contribuire a ridurre i costi delle varie tecnologie CSP, rendendole più competitive. Inoltre, gli standard garantiscono la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi CSP utilizzati in tutto il mondo.
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Fonte: International Electrotechnical Commission
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