Grazie a un nuovo esame del sangue i medici potranno intervenire in modo più rapido ed efficace, riducendo così il numero di decessi legati ad infarto.
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Gli attacchi di cuore uccidono 400 persone al giorno in tutto il mondo ogni anno, e sono la principale causa di morte. Gli infarti richiedono un intervento in pochi minuti per la sopravvivenza della vittima, ma spesso sono rilevati troppo tardi.
Un nuovo modo per rilevare gli attacchi di cuore, scoperto dai ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora (USA), potrebbe salvare molte vite grazie a un esame del sangue.
In cosa consiste questo esame?
Questo esame del sangue potrebbe diventare in futuro un modo per rilevare gli attacchi di cuore pochi minuti prima che si verifichino. L’esame del sangue si presenterebbe come uno strumento diagnostico, rapido ed efficace, che potrebbe aiutare i medici e i primi soccorritori ad agire rapidamente in caso di crisi.
La nuova tecnologia sviluppata consente di rilevare, in modo rapido e accurato, se una persona sta avendo un infarto o se si tratta di una malattia più lieve e non pericolosa per la vita.
Come funzionerebbe questo esame del sangue?
Nel loro studio pubblicato sulla rivista Advanced Science, i ricercatori utilizzano una tecnologia che analizza il sangue attraverso la luce laser per identificare i biomarcatori. Queste ultime sono sostanze presenti nel sangue che indicano che è in corso un infarto.
Attualmente, quando una persona ha un infarto, i sintomi sono così variabili che può essere complicato diagnosticarlo rapidamente. Inoltre gli attuali mezzi di rilevamento richiedono macchine speciali, ad esempio un elettrocardiogramma o analisi del sangue più precise in laboratorio. L’idea di questo test sarebbe, quindi, quella di poterlo eseguire come si farebbe con il livello di zucchero nel sangue che si misura pungendo la punta del dito.
Quali sono i primi risultati dei test effettuati?
Secondo i ricercatori, il test fornisce risultati in cinque-sette minuti, molto più velocemente rispetto ai metodi attuali. In più, hanno integrato nell’esame del sangue un piccolo chip con una superficie speciale che amplifica i segnali durante l’analisi del sangue; ed è questo microchip che rende visibili i biomarcatori dell’infarto in pochi secondi, anche quando sono presenti in quantità molto piccole.
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Fonte: Advanced Science
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