Resisti almeno 1000 giorni prima di dare lo zucchero a tuo figlio, gli effetti benefici saranno visibili per sempre

Limitare lo zucchero nei primi 1.000 giorni di vita può ridurre significativamente il rischio di malattie croniche in età adulta. Lo prova un nuovo studio che ha analizzato l'impatto a lungo termine dell'assunzione di zucchero sulla salute dei bambini

Lo zucchero ci attrae, a volte irresistibilmente, e i bambini non fanno eccezione. Eppure, è già da tempo che si parla di come questo ingrediente, presente anche in alimenti insospettabili, andrebbe limitato, soprattutto nei primi anni di vita. Ora una nuova ricerca conferma tutto ciò.

Lo studio di cui vi parliamo oggi, pubblicato sulla rivista Science, suggerisce che limitare l’assunzione di zucchero durante i primi 1.000 giorni di vita, dalla gravidanza fino ai due anni, può migliorare significativamente la salute dei bambini, riducendo i rischi di malattie croniche in età adulta.

I ricercatori hanno sfruttato una rara opportunità di studio creata dal razionamento dello zucchero in Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale, un periodo in cui l’accesso a dolci e altri alimenti era limitato.

A partire dal gennaio 1940, infatti, il Regno Unito aveva introdotto un sistema di razionamento per garantire una distribuzione equa degli alimenti, vista la scarsità causata dal conflitto. Tra i prodotti contingentati vi erano zucchero, grassi, bacon, carne e formaggio. Quando, nel 1953, le restrizioni vennero tolte, il consumo di zucchero aumentò drasticamente, passando da circa 40 grammi a quasi 80 grammi al giorno.

Analizzando i dati della UK Biobank, un archivio biomedico che raccoglie informazioni sanitarie su vasta scala, i ricercatori hanno monitorato la salute di oltre 60.000 persone nate a cavallo tra gli anni del razionamento e quelli successivi.

Cosa hanno scoperto gli esperti? Il confronto tra coloro che hanno vissuto i loro primi mille giorni sotto il regime di razionamento e quelli nati successivamente ha evidenziato risultati sorprendenti.

I bambini concepiti durante il razionamento presentavano un rischio di obesità inferiore del 30% rispetto ai coetanei nati in seguito. Inoltre, il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 scendeva del 35%, mentre quello di soffrire di ipertensione si riduceva di circa il 20%. Gli esperti hanno anche riscontrato un ritardo nell’insorgenza delle malattie, rispettivamente di 4 e 2 anni.

Secondo il dottor Mark Corkins, esperto di gastroenterologia pediatrica, l’innato desiderio umano per il gusto dolce può essere gestito con un consumo moderato di zucchero nei primi anni di vita, limitando il rischio di dipendenza da cibi troppo dolci. Questo approccio contrasta l’abitudine moderna, che spesso preferisce dolciumi e snack industriali ad alimenti naturalmente dolci come la frutta.

Si è visto infatti che i bambini che assumono meno zucchero nei primi 1000 giorni di vita tendono anche a sviluppare una preferenza per alimenti meno dolci, rendendo così più semplice mantenere una dieta sana in età adulta.

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Fonte:  Science

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