Fusione nucleare: l’innovativo reattore di OpenStar ispirato al campo magnetico terrestre

A Wellington, OpenStar Technologies sviluppa un reattore a fusione unico al mondo, basato su un elettromagnete ispirato alla magnetosfera terrestre

La fusione nucleare è il processo che alimenta le stelle e rappresenta una possibile alternativa alla fissione nucleare, attualmente impiegata nelle centrali per produrre energia elettrica. Gli scienziati vi lavorano da decenni poiché promette di generare enormi quantità di energia senza aggravare il riscaldamento globale. In sostanza, lo sviluppo di questa tecnologia potrebbe consentirci di soddisfare i bisogni energetici senza compromettere l’ambiente.

In tutto il mondo sono in corso numerosi progetti di ricerca per sviluppare reattori a fusione, ma nessuno ha ancora prodotto un prototipo pienamente operativo. A Wellington, l’azienda OpenStar Technologies sta lavorando al primo reattore a fusione del Paese con un design innovativo. Al centro del progetto si trova Junior, un elettromagnete toroidale dal peso di circa 500 kg, alimentato da una tecnologia brevettata di pompa a flusso.

Dettagli tecnici: l’elettromagnete e la sua funzione

L’elettromagnete di OpenStar integra superconduttori ad alta temperatura e può sopportare forze di compressione fino a 74 tonnellate per evitare l’auto-implosione. Questo componente è essenziale per confinare il plasma generato dalla reazione, la cui temperatura supera i 100 milioni di gradi Celsius. L’elemento distintivo del dispositivo risiede nel suo sistema di alimentazione, basato su una tecnica di raffreddamento a conduzione con elio gassoso in un circuito chiuso.

La tecnologia di OpenStar Technologies trae ispirazione dalla magnetosfera terrestre, che protegge il pianeta dalle particelle cariche provenienti dallo spazio. La start-up ha infatti alimentato con successo il modulo Junior, composto da 14 bobine di superconduttori ReBCO non isolati. Il prossimo passo sarà perfezionare il design del reattore completo, con l’obiettivo di renderlo operativo entro il 2030 per contribuire alla transizione energetica.

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Fonte: Openstar.tech

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