Sembra pelle, ma è sughero! Ti portiamo a conoscere la start up sarda che sta rivoluzionando la moda

Fondata da Fabio Molinas e Alessandro Sestini, Lebiu crea materiali ecosostenibili per la moda e il design a partire dagli scarti del sughero. In questa intervista, Fabio Molinas racconta la storia di questo progetto e la visione di un futuro sostenibile per la Sardegna

Cosa succederebbe se gli scarti del sughero rivoluzionassero il settore della moda offrendo materiali ecosostenibili e innovativi? È quello che si è chiesto il designer Fabio Molinas prima di fondare nel 2020, insieme ad Alessandro Sestini, Lebiu, la start up che trasforma la polvere di sughero, residuo della lavorazione dei tappi, in una sorprendente pelle vegana.

Come mai hai pensato proprio al sughero come materiale per rivoluzionare la moda?

Sono cresciuto in Sardegna, in un ambiente dove la lavorazione del sughero è una tradizione secolare. Fin da bambino, vedevo quantità enormi di polvere considerate residuo della lavorazione. Con quella polvere ci giocavo, ci facevo artefatti. Così, molto giovane, ho iniziato a chiedermi come potevo valorizzarla. Una volta diventato designer, ho iniziato un lungo percorso di ricerca e sviluppo, che mi ha portato a creare Lebiu.

Dal sughero al capo d’abbigliamento. Come avviene questo processo? 

La polvere di sughero viene recuperata dalle fabbriche che producono i tappi per poi essere miscelata con biopolimeri naturali, provenienti da coltivazioni OGM-free. Viene creato, così, un materiale resistente, flessibile e personalizzabile. L’intero processo produttivo avviene in Italia, con un’attenzione particolare al territorio sardo. La raccolta degli scarti, la ricerca e lo sviluppo rimangono in Gallura, mentre la produzione è affidata ad aziende partner in Lombardia e Abruzzo.

Quali sono le caratteristiche dei prodotti a base di sughero?

Corskin, ad esempio, è un’alternativa vegana alla pelle con un’estetica simile al cuoio, ma privo di qualsiasi crudeltà. Può essere utilizzato per realizzare abbigliamento, accessori, rivestimenti per interni e componenti per l’automotive. Vogliamo offrire un’alternativa sostenibile e innovativa, che valorizzi gli scarti e riduca l’impatto ambientale.

Oltre a Corskin, Lebiu ha sviluppato anche Nanocork. Di cosa si tratta?

Nanocork è un finissaggio naturale a base di microparticelle di sughero e acqua, che può essere applicato direttamente sui tessuti. Dona ai capi un effetto invecchiato, incrementando l’isolamento termico e l’antistaticità. Inoltre, il processo di micronizzazione permette risparmi fino al 90% di acqua, prodotti chimici ed energia.

La sostenibilità è un valore fondamentale per Lebiu. Come si concretizza nella vostra attività?

La sostenibilità è un imperativo per il futuro del Pianeta. Non possiamo più permetterci di sfruttare le risorse in modo incontrollato. Dobbiamo ripensare il nostro modo di produrre e consumare, adottando un approccio più responsabile e rispettoso dell’ambiente. La sostenibilità deve essere uno stile di vita, una filosofia che guidi le nostre scelte quotidiane, dal caffè del mattino alla raccolta differenziata; è il fil rouge che guida ogni fase del processo produttivo di Lebiu. Utilizziamo solo materiali ecocompatibili e cerchiamo di ridurre al minimo l’impatto ambientale in termini di emissioni di CO2, consumo di acqua ed energia. Ma Lebiu non è solo sinonimo di sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. Vogliamo creare un ecosistema industriale in Sardegna, offrendo opportunità di lavoro e promuovendo lo sviluppo del territorio.

Quali sono i progetti futuri di Lebiu?

Vogliamo consolidare la nostra presenza nel mercato italiano e internazionale, ampliando la gamma di prodotti e collaborando con brand che condividono la nostra filosofia green. Stiamo lavorando anche allo sviluppo di nuovi biomateriali a base di sughero, con l’obiettivo di offrire soluzioni sempre più sostenibili e innovative.

Lebiu ha ottenuto riconoscimenti come la selezione per il Compasso d’Oro 2024 e il premio “Maestro dell’Innovazione e dell’Eccellenza” del gruppo Louis Vuitton. Cosa significano questi premi per voi?

Siamo molto orgogliosi di questi riconoscimenti, che premiano il nostro impegno per l’innovazione e la sostenibilità. Essere selezionati per il Compasso d’Oro è un traguardo importante, che ci spinge a fare sempre meglio. Il premio di Louis Vuitton ci conferma che siamo sulla strada giusta e che la nostra visione è condivisa da un grande gruppo internazionale.

Quali sono le principali sfide che avete dovuto affrontare nel creare Lebiu?

Sono state molte. Innanzitutto, quella di trasformare uno scarto in un materiale di alta qualità. Ma anche quella di creare un’azienda in Sardegna, dove il tessuto industriale è meno sviluppato rispetto ad altre regioni italiane. Infine, farci conoscere e apprezzare dal mercato. Ma grazie alla passione, alla determinazione e al lavoro di squadra, siamo riusciti a superare tutti gli ostacoli.

Qual è il suo messaggio per i giovani che vogliono intraprendere un percorso imprenditoriale nella moda sostenibile?

Il mio consiglio è di seguire le proprie passioni, non arrendersi di fronte alle difficoltà e credere nelle proprie idee. La sostenibilità è un campo in grande sviluppo, che offre molte opportunità per chi ha voglia di mettersi in gioco e di fare la differenza.

Lebiu è un esempio di come la sostenibilità possa essere un motore di innovazione e sviluppo economico. Qual è il segreto del vostro successo?

Credo che il segreto sia la passione, la determinazione e la volontà di fare la differenza. Abbiamo creduto fin dall’inizio nel nostro progetto e abbiamo lavorato duramente per realizzarlo. Inoltre, abbiamo avuto la fortuna di trovare persone che hanno creduto in noi e ci hanno sostenuto.

Lei ha vissuto a Madrid per 12 anni prima di tornare in Sardegna. Cosa l’ha spinta a rientrare e a creare Lebiu nella sua terra d’origine?

Ho vissuto a Madrid per molti anni e ho avuto la possibilità di lavorare in importanti studi di design. Ma sentivo il bisogno di tornare in Sardegna, di riconnettermi con le mie radici e di dare un contributo allo sviluppo della mia terra. Lebiu è nato anche da questa volontà di creare qualcosa di importante in Sardegna, di dimostrare che anche nella nostra isola si può fare innovazione e che si possono creare realtà di successo.

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