Lo stato di conservazione del riccio dell'Europa occidentale (Erinaceus europaeus) è passato da Least Concern (“minore preoccupazione”) a Near Threatened (“quasi minacciato”) nell'ultima versione della Lista Rossa IUCN. Questo cambiamento si basa su un calo che sembra avvicinarsi o superare il 30% in 10 anni in molte aree del suo areale
Era stato valutato per l’inserimento nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate nel 2023 e ora è elencato come “Quasi minacciato” secondo il criterio A2ac: non se la passa bene il nostro riccio europeo, la cui popolazione è in netto calo in Europa.
Motivo per cui l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) ha classificato per la prima volta la specie come “potenzialmente in pericolo” nella sua Lista rossa delle specie minacciate e si tratta del secondo livello di una scala di 7 utilizzata dalla Iucn per valutare la minaccia. La scala va da “non in pericolo” a “estinto”.
Il problema – sottolineano dalla ONG – è l’impatto dell’uomo: la distruzione degli habitat rurali attraverso l’intensificazione dell’agricoltura, delle strade e dello sviluppo urbano sta portando ad un declino del riccio dell’Europa occidentale.
Il riccio dell’Europa occidentale (Erinaceus europaeus) si trova anche in Italia oltre che in Svizzera, Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e in alcune parti della Scandinavia. Si stima che negli ultimi dieci anni la loro popolazione si sia ridotta, a seconda dei Paesi, tra il 16 e il 33%. I ricci di solito figliano solo una volta all’anno.
Sono stati osservati declini in una certa misura in più della metà dei Paesi in cui è presente questa specie – scrivono dalla Lista Rossa. Sebbene manchino dati di indagine da altri Paesi all’interno dell’areale di questa specie, è probabile che si verifichino declini in qualsiasi area in cui questa specie è sotto pressione a causa del cambiamento dell’habitat, delle pratiche agricole intensive e di altre minacce in corso. Data l’evidenza che una riduzione si è avvicinata e in alcune aree ha superato le soglie per il criterio di declino della popolazione della Lista Rossa (vale a dire >30% in 10 anni) in ampie parti della sua distribuzione, questa specie è valutata come quasi minacciata sia a livello globale che per la regione UE27. È necessario il monitoraggio della popolazione nelle regioni prive di dati sull’abbondanza e sui trend.
Dai dati, si evince che i numeri della specie siano diminuiti in più della metà dei Paesi in cui vive, tra cui Regno Unito, Norvegia, Svezia, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Austria. A livello nazionale, i numeri si sono ridotti di circa il 16-33% negli ultimi dieci anni, con studi locali che segnalano anche cali fino al 50% in Baviera, in Germania, e nelle Fiandre, in Belgio.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche: