Profili falsi e fake news, così la COP29 ripulisce il volto dell’Azerbaijan

Esattamente com’è accaduto con la Conferenza delle parti di Dubai dell’anno scorso, quando profili falsi elogiavano la presidenza degli Emirati Arabi Uniti anche per la COP29 c’è rischio di fake news che non fanno altro che celebrare il Paese ospitante

Centinaia di profili creati ad hoc su X volti a promuovere la controversa scelta dell’Azerbaijan, super produttore di petrolio e gas, di ospitare la COP29, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del mese prossimo.

Gli account sono stati creati principalmente dopo luglio, quando sette dei 10 post più attivi che utilizzavano gli hashtag #COP29 e #COP29Azerbaijan criticavano soprattutto il ruolo dell’Azerbaijan nel conflitto con l’Armenia, utilizzando finanche hashtag come #stopgreenwashgenocide.

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A settembre, poi, la situazione si è praticamente capovolta e i post più attivi provenivano dall’account ufficiale Cop29 Azerbaijan. Non difficile, se si pensa che il Governo dell’Azerbaigian ha anche una certa esperienza nell’uso di account non autentici su Facebook per prendere di mira i giornalisti e gli attivisti democratici del Paese, nonché nell’uso di bot e di troll su X per criticare l’Armenia.

Ora, secondo Global Witness che ha condotto le nuove analisi, i post governativi rigonfi e fasulliovviamente stanno soffocando le critiche indipendenti sul record del Paese sulla crisi climatica e sulla repressione dei diritti umani.

Cosa sta accadendo

Il Governo dell’Azerbaijan supervisionerà il vertice ONU sul clima, che inizierà l’11 novembre prossimo, e in cui gli Stati cercheranno ancora una volta di realizzare i tagli urgenti ai combustibili fossili, ormai imperativi per evitare gli impatti più distruttivi del crollo climatico.

Ma proprio il Paese ospitante ha significative riserve di combustibili fossili e intende aumentare la produzione di gas del 50% nel prossimo decennio. Dunque, non c’è dubbio che non si abbiano interessi concreti.

Anche l’ultimo summit sul clima, la COP28, si era tenuto in uno stato petrolifero, gli Emirati Arabi Uniti, e nel periodo precedente a quella conferenza un esercito di falsi account sui social media promuoveva e difendeva lo Stato. Allora, i Paesi non sono riusciti a concordare di “eliminare gradualmente” i combustibili fossili alla COP28, come molti volevano, scegliendo invece l’ambizione più debole di “abbandonare i combustibili fossili“.

I più di 70 account sospetti a sostegno del Governo dell’Azerbaijan

L’analisi del Global Witness mostra il tentativo di manipolare artificialmente la conversazione. Per ora sono stati trovati 71 account che utilizzano hashtag che amplificano ripetutamente i messaggi ufficiali del Governo dell’Azerbaijan. Tutti sono sospettosamente simili tra loro:

  • hanno lo stesso aspetto: tutti i 71 account hanno immagini della natura, come fiori o alberi, nella loro immagine del profilo e/o la loro immagine banner
  • alcuni di loro sembrano esattamente uguali l’uno all’altro: sette degli account hanno la stessa immagine del profilo e/o la stessa immagine del banner di un’altra. Gli account con i fiori bianchi condividono anche lo stesso nome
  • sono nuovi: il 93% degli account è stato creato negli ultimi sei mesi
  • amplificano lo stesso contenuto: generalmente gli account si limitano a ritwittare piuttosto che pubblicare i propri contenuti. A settembre, il 70% di questi retweet proveniva da account politici ufficiali dell’Azerbaijan
  • usano gli stessi hashtag: spesso questi profili non aggiungono alcun commento ai loro retweet oltre agli hashtag. Più della metà dei loro post a settembre erano #COP29 o #COP29Azerbaijan. Nel 10% dei loro post, hanno anche usato l’hashtag nazionalistico #KarabakhIsAzerbaijan
  • sono collegati tra loro: più della metà degli account è collegata a sei o più degli altri account. L’87% è connesso ad almeno un altro account della rete
  • cambiano aspetto insieme e a volte pubblicano in modo coordinato e sequenziale
profili fake cop29

@Global Witness

Da Global Witness hanno scritto a X per chiedere di indagare su questi account e sulla piattaforma e avrebbe risposto che aveva hanno preso provvedimenti contro la maggior parte di essi, ma è pur vero ahinoi che che Elon Musk ha evidentemente priorità molto differenti.

Abbiamo anche scritto al governo dell’Azerbaigian e gli organizzatori della COP29 per dare loro l’opportunità di commentare il nostro Risultati. Non hanno risposto, concludono da Global Witness.

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