Cinque giorni per riprendersi da una separazione amorosa e rimettere insieme i cocci del proprio cuore: il congedo retribuito di un hotel nelle Filippine mette al centro il benessere psicofisico dei dipendenti
Il Cebu Century Plaza Hotel, situato nelle Filippine, ha introdotto una politica unica per i suoi dipendenti: un congedo retribuito di cinque giorni per permettere loro di elaborare una separazione amorosa. Congedo che può essere chiesto una volta l’anno e ogni volta il partner (o meglio l’ex partner) deve essere diverso.
L’idea nasce dall’esperienza personale del direttore dell’hotel, Ricardo Dublado, che nel 2018 ha vissuto la fine di una relazione che ha impattato profondamente il suo rendimento lavorativo. Ha iniziato a stare meglio dopo cinque giorni, di qui la scelta dell’entità del periodo di tempo da dare ai propri dipendenti.
Attraverso questo congedo, Dublado mira a sostenere i suoi dipendenti durante uno dei momenti più difficili, riconoscendo l’effetto che una rottura sentimentale può avere sulla concentrazione e sull’equilibrio emotivo. Questa politica non convenzionale è stata accolta positivamente e ha ispirato un disegno di legge nazionale che propone tre giorni di congedo non retribuito per i lavoratori di tutto il Paese che attraversano una crisi sentimentale.
Questo progetto legislativo riflette un crescente riconoscimento, da parte delle istituzioni, dell’importanza della salute mentale e della necessità di supportare i lavoratori durante situazioni emotive critiche. Alcuni studi recenti hanno infatti evidenziato come le rotture possano avere un impatto significativo sulla produttività, portando a cali di rendimento, assenze e aumento dei costi sanitari.
Un passo verso una maggiore attenzione alle esigenze psicologiche dei lavoratori
Nonostante il potenziale positivo di questa proposta, l’idea ha incontrato anche resistenze, principalmente perché il congedo non sarebbe retribuito. Alcuni lavoratori intervistati hanno dichiarato che, senza un compenso economico per i giorni di assenza, preferirebbero comunque lavorare, anche se emotivamente provati. Altri, invece, vedono l’iniziativa come un’opportunità per prendersi cura di sé e riprendere il proprio equilibrio prima di tornare al lavoro.
Questa idea si inserisce in un contesto globale dove, malgrado una crescente sensibilizzazione alla salute mentale, solo una piccola percentuale di aziende ha piani specifici per supportare la neurodiversità e le difficoltà emotive dei dipendenti.
L’iniziativa filippina potrebbe quindi rappresentare un passo importante verso una maggiore attenzione alle esigenze psicologiche dei lavoratori. Dublado sottolinea che il “periodo di guarigione” di cinque giorni è una stima basata sulla propria esperienza, ma incoraggia anche i dipendenti a cercare supporto emotivo dai loro cari e colleghi.
In un’epoca in cui il benessere mentale è sempre più riconosciuto come cruciale per la produttività, questa misura potrebbe ispirare altre aziende e governi a considerare politiche simili. Pur trattandosi di un esperimento ancora limitato a un singolo hotel, l’iniziativa potrebbe aprire una discussione più ampia sull’importanza di garantire spazi di recupero emotivo per i lavoratori di tutto il mondo.
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