Paul Watson, attivista ambientale e fondatore dell'organizzazione Sea Shepherd, attualmente in carcere in Groenlandia, ha ufficialmente chiesto la nazionalità francese in una lettera dai toni molto personali indirizzata al Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron
“Molto tempo fa, i miei antenati lasciarono le loro case in Bretagna e Normandia per attraversare l’Atlantico e si stabiliscono a Port Royal e all’Île Saint-Jean. Divennero Acadiani e avevano nomi come Arsenault, Doriore, Gallant, Boudreau e Babineau. Uno di loro ha sposato un Watson. Da questa storia familiare, ho conservato un profondo attaccamento alla Francia, la patria dei diritti umani. uomo e libertà. Durante i miei 50 anni di lotta per gli oceani e la vita marina, ho spesso incrociato la sua strada”.
Così comincia l’accorata lettera che Paul Watson invia personalmente al Presidente francese, Emmanuel Macron, per chiedergli la cittadinanza francese e non essere così estradato in Giappone.
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Alcuni giorni fa li ho scritto per chiedere la protezione della Francia mentre sono perseguitato per ragioni politiche. Oggi le chiedo di farmi l’onore di diventare uno dei vostri, scrive, riferendosi alla sua precedente richiesta di asilo politico.
Paul Watson ripercorre nel suo scritto i suoi profondi legami con la Francia, sottolineando poi il ruolo decisivo di Sea Shepherd France, che descrive come il “fiore all’occhiello” delle sue azioni per la difesa della vita marina.
Watson dice che ora si trova di fronte a un’incertezza straziante, mentre aspetta di conoscere il suo destino in una cella in Groenlandia. Ricercato dal Giappone per le sue azioni contro la caccia alle balene, esprime nella sua lettera la sua gratitudine al popolo francese e alle numerose personalità mobilitate a suo favore. Condivide anche la sua emozione quando legge le tante lettere di sostegno, soprattutto quelle dei bambini di Francia, che gli inviano disegni di balene.
A 73 anni ho fatto il giro del mondo in barca a vela diverse volte, vivendo più spesso sulle mie barche che sulla terraferma. Per scelta personale, la Francia è diventata il mio porto d’origine, scrive Paul Watson, prima di chiedere ufficialmente al presidente di concedergli la nazionalità francese.
Infine, Watson ricorda l’importanza del ruolo della Francia nella protezione degli ecosistemi oceanici e polari, sottolineando che il Paese ha il secondo spazio marittimo più grande del mondo. Esprime il suo desiderio di continuare la sua lotta ecologica come cittadino francese, sottolineando l’urgenza delle attuali questioni ambientali. E chiude, poi, con la sua inconfondibile firma.
Se la Francia deciderà di fare di Paul Watson uno dei suoi, avrà il diritto di ispezionare e avere pieno accesso agli elementi del caso. Potrà allora far valere tutto il suo peso e ancor più legittimamente nel caso e, se necessario, opporsi a questa estradizione, concludono da Sea Shepherd.
Qui la lettera di Paul Watson al Presidente Macron.
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