Anche il sud della Sardegna e la Liguria sono sott’acqua, e no, non è “maltempo”

Un violento nubifragio si è abbattuto stanotte nel sud della Sardegna e ora si contano danni e, purtroppo, anche dispersi. Mentre a Genova e Savona sommozzatori e soccorritori acquatici sono impegnati da ore nelle ricerche di un uomo disperso ad Arenzano (GE), dopo l’esondazione del Rio Lissolo

No, anche stavolta non è “maltempo”. Nella notte un violento nubifragio ha colpito il Sud della Sardegna, travolgendo strade e abitazioni, con danni e, purtroppo, anche dispersi, così come in Liguria è esondato il Rio Lissolo e a Varazze si è rischiata un’altra tragedia per via di una frana. Cambiamenti climatici e gestione a dir poco discutibile del territorio stanno distruggendo intere aree del nostro Paese, da Nord a Sud.

Nel Sud della Sardegna 

In sei ore sono caduti circa 250 millimetri di pioggia, con torrenti e fiumi esondati che hanno travolto strade e i piani terra di alcune abitazioni. Oltre duecento gli interventi delle squadre dei Vigili del Fuoco in tutto il centro-sud Sardegna, e si cerca un disperso nella campagne di Nuxis.

Ieri 26 ottobre, a partire dalla tarda sera, pioggia e vento in provincia di Cagliari ed Oristano, con un centinaio di interventi per soccorrere automobilisti in difficoltà, rimuovere ostacoli in strada, prosciugamenti abitazioni allagati.

Stamattina i Vigili del Fuoco erano a lavoro al lavoro anche nei comuni di Villasor, Pabillonis, Vallermosa, Teulada, Decimoputzu, Siliqua e Villaspeciosa.

In Liguria

Decine gli interventi a Genova e Savona, dove per tutta la notte sommozzatori e soccorritori acquatici sono stati impegnati nelle ricerche di un uomo disperso ad Arenzano (GE), dopo l’esondazione del Rio Lissolo. E altre squadre sono a Varazze per una frana su SS1.

No, non è “maltempo”

Altre tragedie come quelle dell’Emilia-Romagna e della Sicilia dei giorni scorsi.

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No, non è “maltempo”. Gli episodi di eventi climatici estremi si stanno moltiplicando nel nostro Paese, ove sempre di più sembra di vivere in un Paese tropicale. E la mano dell’uomo non finisce nemmeno con le emissioni e tutte le attività climalteranti: i governi e le amministrazioni locali continuano infatti ad autorizzare disboscamenti e consumo di suolo.

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Il Rapporto ISPRA sul consumo di suolo del 2023 mostra una situazione a dir poco drammatica: continuiamo a erodere e a distruggere quel poco che resta. Il dissesto idrogeologico avanza, e infatti le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, anche in queste ore.

Le superfici naturali sono preziose anche per assicurare l’adattamento ai cambiamenti climatici in atto. E se questi sono in gran parte colpa nostra, il consumo e il degrado del suolo lo è del tutto. Nel 2021 abbiamo perso una media di 19 ettari al giorno, anche se in pandemia.

Leggi anche: Non abbiamo più suolo (e quello che resta è deteriorato), i drammatici dati dell’ultimo Rapporto ISPRA

C’è poco da sperare nel futuro se non si inverte rotta.

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Fonte: Vigili del Fuoco/X

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