Un orso ferisce un uomo e subito scatta la caccia all’animale per abbatterlo: a ribellarsi per primo è proprio il protagonista di questa vicenda che tuona a gran voce come il plantigrado non l’abbia voluto aggredire ma si sia solo difeso
Ci risiamo: l’ennesima “aggressione” da parte di un orso ad un uomo, in questo caso un fungaiolo piemontese di 33 anni, nei boschi di Trento porta nuovamente a decisioni repentine e immotivate. Anzi, ad una decisione, la solita: l’ordine di abbattimento da parte del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Questa volta, però, a parlare è proprio Andrea, la persona che si è trovata faccia a faccia con l’orso. L’uomo, che si trovava nella foresta a raccogliere funghi, ha vissuto un’esperienza che avrebbe potuto finire in tragedia, ma che invece si è risolta senza gravi conseguenze.
In un’intervista a La Stampa ha raccontato come la verità sia ben altra rispetto ai “titoloni” che abbiamo letto negli ultimi giorni, ribadendo che non si è trattato di un’aggressione ma di un atto di difesa da parte dell’animale:
Mi ha sorpreso alle spalle, buttandomi a terra e schiacciandomi con le zampe. Non mi ha aggredito, non ha usato le unghie per ferirmi, ha solo reagito per difendersi. Ero io nella sua casa, non il contrario.
L’orso non ha usato le unghie per attaccarlo
Andrea ha spiegato che, nonostante i graffi sulla schiena, l’orso non aveva intenzione di attaccarlo in modo aggressivo.
Le unghie non sono retrattili, quindi mi ha graffiato mentre mi schiacciava, ma non ha affondato le unghie. Credo volesse solo dirmi di stare fermo.
A conferma del fatto che l’orso non gli volesse fare del male, lo spavento è durato una manciata di secondi:
Mi sono guardato attorno e, vedendo che l’orso non c’era più, mi sono rialzato. Non è vero che sono tornato sanguinante a valle, come si è detto. Ho avuto paura, sì, ma sono stato anche fortunato.
“Bisognerebbe controllarli di più”
Come detto, la provincia di Trento ha annunciato che l’orso sarà abbattuto, come previsto dal protocollo per la gestione degli orsi pericolosi. Questa decisione ha irritato profondamente Andrea che non crede che questa sia la soluzione:
Mi ha dato fastidio sentire che l’avrebbero abbattuto poche ore dopo l’accaduto. Non credo che la soluzione sia uccidere gli orsi. Piuttosto, bisognerebbe controllarli di più, monitorare i loro spostamenti e informare meglio le persone sulle zone a rischio.
Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha espresso preoccupazione, affermando che troppi orsi in Trentino sono stati abbattuti negli ultimi anni e chiedendo accesso agli atti per comprendere meglio le circostanze. Oipa ha dichiarato che, se il decreto di abbattimento verrà confermato, sarà pronta a fare ricorso al TAR.
Andrea ha chiosato con una riflessione lucida di chi è abituato a frequentare quei boschi e forse proprio per questo motivo si è sentito troppo al sicuro:
Sapevo che prima o poi sarebbe potuto succedere, ma ho dato troppa fiducia al fatto che non ci sarebbe stato pericolo. Ora credo sia necessario informare meglio le persone su come evitare incontri ravvicinati.
L’auspicio è che il suo appello non resti inascoltato e che si faccia di più per favorire una convivenza pacifica tra gli orsi (che ricordiamo essere nel loro habitat) e gli esseri umani. E ciò non significa portare questa specie all’estinzione per una smania di potere firmando condanne su condanne.
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