L’Isola di Pasqua rivela strane intuizioni sulle placche tettoniche e sul mantello della Terra

Le ricerche sui vulcani estinti di Rapa Nui mettono in discussione la teoria tradizionale sul movimento delle placche tettoniche, sollevando nuove domande sul mantello terrestre

Una recente ricerca sui vulcani estinti che circondano Rapa Nui, meglio nota come Isola di Pasqua, mette in discussione alcuni elementi della teoria tradizionale sul movimento delle placche tettoniche terrestri. Secondo la visione comunemente accettata, le placche tettoniche si muovono su uno strato di roccia viscosa chiamato mantello, simile a un nastro trasportatore. Questa idea, avviata nel 1912 da Alfred Wegener con la sua teoria della deriva dei continenti, è stata accettata dalla maggioranza degli scienziati solo verso la metà del XX secolo. Tuttavia, nuovi studi suggeriscono che la questione sia più complessa di quanto si pensasse.

Nel 2019, un gruppo di geologi cubani e colombiani si è recato a Rapa Nui con l’obiettivo di determinare l’età precisa delle origini vulcaniche dell’isola, utilizzando il minerale zircone. Questo minerale è particolarmente utile per la datazione geologica poiché cristallizza mentre il magma si raffredda, permettendo di stabilire l’età in base al decadimento radioattivo dell’uranio in piombo. Sebbene si aspettassero di trovare zirconi formatisi circa 2,5 milioni di anni fa, quando si depositarono le prime lave dell’isola, la squadra ha scoperto con sorpresa che i cristalli rinvenuti risalivano fino a 165 milioni di anni fa.

Le analisi chimiche dei cristalli di zircone hanno mostrato che avevano tutti una composizione simile, il che indicava una provenienza da un magma simile a quello dei vulcani attuali. Tuttavia, è impossibile che quei vulcani siano stati attivi 165 milioni di anni fa, poiché la placca su cui poggiano non è nemmeno così antica.

Pennacchi del mantello e i dubbi sulla teoria del Grande Nastro Trasportatore

La spiegazione più plausibile suggerita dal team è che i minerali provengano da un’antica fonte di vulcanismo nel mantello terrestre al di sotto della placca, molto prima che si formassero i vulcani attuali. Questa ipotesi solleva però ulteriori interrogativi. Rapa Nui è ritenuta il prodotto di un “pennacchio del mantello“, una gigantesca colonna di roccia fusa calda che trasporta materiale dalle profondità del mantello fino alla superficie terrestre. Si ritiene che i pennacchi del mantello rimangano fissi mentre le placche tettoniche si spostano sopra di essi, generando nuovi vulcani a ogni movimento della placca.

Per ottenere maggiori informazioni, i ricercatori hanno coinvolto Douwe van Hinsbergen, geologo dell’Università di Utrecht, che ha aggiunto un vasto altopiano vulcanico alle simulazioni tettoniche della regione. I risultati ottenuti suggeriscono che il pennacchio di Rapa Nui potrebbe essere presente da circa 165 milioni di anni, e gli antichi zirconi potrebbero essere stati “riciclati” dalle profondità della Terra insieme a magmi più giovani durante le eruzioni vulcaniche.

Le nuove scoperte aprono un ulteriore dibattito sul fatto che il mantello possa muoversi molto più lentamente rispetto alle placche tettoniche, complicando la tradizionale teoria del “Grande Nastro Trasportatore“. La ricerca condotta dal team su altre aree, come le Isole Galápagos e la Nuova Guinea, ha già fornito indizi che il mantello terrestre possa essere più lento del previsto, ma sono necessarie ulteriori indagini per confermare questa ipotesi.

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Fonte: AGU Advances

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