Sbarca anche a Milano la rete di alloggi in co-living “specializzata nella fornitura di case arredate, con camere da letto private e spazi di vita condivisi”. Un modo di vivere in comunità che ci pare decisamente di lusso
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“Dopo New York, Bruxelles, Parigi, Madrid, Londra e Lussemburgo, la rete di alloggi in co-living specializzata nella fornitura di case arredate, con camere da letto private e spazi di vita condivisi, è arrivata finalmente anche a Milano con l’apertura della sua prima casa Dateo 5, un edificio di ispirazione liberty del 1907, splendidamente ristrutturato, di 700 metri quadri, caratterizzato da un maestoso glicine sulla facciata”.
E così, da 24 ore a queste parte, gira e rigira questa notizia sul web: arriva “finalmente” nel capoluogo meneghino – e dove sennò? – la prima esperienza di co-living, una forma di abitazione in cui ogni residente condivide risorse come elettricità, gas, acqua ed elettrodomestici.
Leggi anche: Co-housing: 7 cose da sapere se decidete di coabitare
A crearla è Cohabs, la community internazionale specializzata proprio nella fornitura di case arredate, con camere da letto private e spazi di vita condivisi. Ma di cosa si tratta in particolare? E quanto costa?
Co-housing vs co-living
A differenza del co-housing, che si basa su un vero e proprio e profondo senso di comunità, il co-living si fonda più su una gestione singola degli spazi, su luoghi comuni più limitati, su meno decisioni collettive e su una durata di alloggio più breve.
Il co-living a Milano
La casa messa a disposizione da Cohabs comprende 27 camere da letto (di cui venti già sold out all’apertura) ristrutturate, con arredi su misura e aria condizionata, un ampio giardino comune con amache, un’area salotto, un barbecue, un forno a legna e un grande tavolo.
Inoltre, ci sono una palestra, una sala cinema, una lavanderia e un soggiorno con spazi sia privati che comuni dove tutti i residenti possono pranzare e cenare, lavorare, fare amicizia e scambiare le loro esperienze di vita uniche.
La ristrutturazione ha preservato il carattere storico e le stanze vengono affittate in media per un anno da giovani lavoratori che poi partono per un altro Paese. Spesso, infatti, come dice Cohabs, circa il 70/80% di chi affitta simili alloggi è straniero.
È sostenibile?
Beh, sotto molti aspetti sì, perché, innanzitutto, ogni residente condivide risorse come elettricità, gas, acqua ed elettrodomestici. Inoltre, nel caso di Milano, si è rinnovato un vecchio edificio abbandonato e si utilizzano energie rinnovabili per ridurre le emissioni e promuovere un consumo energetico responsabile. L’azienda belga, in ogni caso, ha ottenuto la certificazione di “B Corporation”.
Ok, ma quanto costa una stanza di Cohabs a Milano?
Le tipologie di camere di Milano Dateo 5 sono 3:
- Essential (da 9 a 13 metri quadri, bagno condiviso con 2-3 membri)
- Classic (da 10 a 25 metri quadri, bagno privato)
- Classic+ (da 11 a 29 metri quadri, bagno privato)
E hanno costi che variano da 1.196 a 1.580 euro mensili. Il costo include le pulizie settimanali, la connessione, Wi-Fi a banda larga, le piattaforme di streaming TV, le bollette mensili e le tasse comunali.
Tutto bello, bellissimo, ma nulla di risolto a nostro parere. Come sollevato anche dai nostri amici della pagina Aestetica Sovietica, in questo modo non si dà soluzione di certo all’annosa questione dei fitti vertiginosi, soprattutto ai danni di studenti fuori sede o di giovani con un lavoro precario e instabile.
La logica, come dicono da Cohabs stesso, è quella più che altro di favorire il passaggio rapido di persone, soprattutto straniere, in una visione capitalistica che alla Milano da bere. È il mercato, ragazzi.
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