Un tesoro nascosto custodito in un museo potrebbe dare un contribuito inestimabile ai progetti di de-estinzione della tigre della Tasmania, riportando in vita il marsupiale perduto da oltre un secolo. Ma è giusto tutto ciò?
Conosciuta anche come tilacino, la tigre della Tasmania Thylacinus cynocephalus è uno degli animali estinti su cui sono puntati gli occhi della scienza. Attraverso un complicato processo di de-estinzione, i ricercatori intendono riportare in vita il marsupiale scomparso oltre un secolo fa.
Lo avevano annunciato in precedenza gli scienziati dell’Università di Melbourne, e ora, grazie a un reperto biologico dal valore inestimabile, potrebbero essere ancora più vicini all’obiettivo. In un armadio di un museo di Melbourne per decenni è stata custodita una testa di tigre della Tasmania.
Non è sicuramente uno spettacolo per gli occhi, ma questo resto potrebbe dare un contributo cruciale alla ricerca. Ne sono convinti gli esperti della Colossal Biosciences, azienda di biotecnologie che sta guidando l’impresa collaborando al fianco del team australiano.
Preservata nell’etanolo, questa testa potrebbe contenere la chiave per rivedere nel XXI secolo un esemplare di tilacino in carne e ossa. Condizionale a parte, al suo interno i ricercatori hanno già scoperto qualcosa di estremamente prezioso.
"a 110-year-old head (skinned and preserved in ethanol)→ exceptional preservation enabled researchers to piece together most of its DNA sequence, as well as strands of RNA (a molecule that is structurally similar to DNA but has only one strand)"https://t.co/U6WRbeODhG
— Dr Karl (@DoctorKarl) October 19, 2024
Il resto conserva filamenti di RNA, molto meno stabili del DNA ma dalle informazioni fondamentali per ricostruire il genoma del tilacino e migliorarne la comprensione. Grazie all’RNA, gli scienziati hanno ampliato la conoscenza del funzionamento di differenti tessuti della specie, potendo “osservare” come la tigre della Tasmania annusava o vedeva.
I progressi sono significativi e il professor Andrew Parks, capo del laboratorio Thylacine Integrated Genomic Restoration Research Lab (TIGRR) dell’Università di Melbourne considera il ritrovamento di quella testa di tilacino un miracolo.
Mi ha lasciato senza parole. Siamo più avanti di quanto pensassi e abbiamo completato molte cose che pensavamo sarebbero state molto impegnative e che altri dicevano sarebbero state impossibili” ha raccontato.
Da quando il DNA della tigre della Tasmania venne estratto da un cucciolo, il suo genoma è ora il più completo mai assemblato. La ricerca condotta da professionisti australiani e statunitensi non intende comunque fermarsi. Tra l’altro, la Colossal porta avanti anche altri programmi per resuscitare il dodo e il mammut lanoso.
Restano però non pochi quesiti. Quale sarà il prossimo passo? In che modo gli esemplari di tigre della Tasmania riportati in vita si inseriranno in un ecosistema in continuo cambiamento? È giusto ed etico investire in progetti di de-estinzione con esperimenti e riproduzione assistita per riportare in vita e in natura specie perdute da tempo?
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Fonte: The University of Melbourne
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