La parete sensoriale in vetro e acqua che riscalda gratuitamente una casa con l’energia del sole

I captatori solari permettono di riscaldare l’abitazione sfruttando il sole, minimizzando l'uso di risorse inquinanti e migliorando il comfort termico

Riscaldare casa in modo eco-sostenibile è diventato un imperativo. E oggi, oltre ai classici sistemi a pellet, a legna o solari, ci sono anche i captatori solari, che possono fare una bella differenza per ridurre l’impatto ambientale senza consumare energia elettrica.

Questi dispositivi sfruttano il calore del sole per scaldare l’aria che entra in casa e per rilasciare, sotto forma di infrarossi, il calore durante la notte. Un piccolo miracolo della tecnologia sostenibile.

Come funzionano i captatori solari: il potere dell’acqua per il riscaldamento

I captatori solari utilizzano il calore del sole per riscaldare l’aria che entra in casa, diffondendo poi il calore accumulato sotto forma di infrarossi anche di notte. Questo sistema è costituito da contenitori di vetro riempiti d’acqua, un materiale che riesce a trattenere il doppio delle calorie rispetto ad altri materiali come la pietra calcarea, mantenendo una buona effusività e favorendo il passaggio della luce solare. Per ottimizzare l’efficacia dei captatori solari, è necessario avere ampie superfici vetrate orientate a sud per massimizzare l’assorbimento della luce.

Un captatore solare è composto da due unità principali. Ognuna contiene circa 250 contenitori riempiti di acqua salata, disposti in una struttura in legno con doppio vetro esterno e vetro singolo interno. Il primo modulo riscalda l’aria aspirata tramite delle griglie, mentre il secondo riscalda l’aria esterna prima di diffonderla all’interno dell’abitazione.

Il sistema sfrutta la convezione naturale per far circolare l’aria, riducendo così la necessità di ventilatori o scambiatori di calore. Con una buona esposizione solare, un captatore solare può riscaldare una stanza per circa tre giorni, raggiungendo temperature fino a 45°C durante i mesi più freddi.

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Fonte: Archinat

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