Il Niger sostituisce i nomi delle strade e dei monumenti francesi con quelli degli eroi dell’indipendenza

Il Niger vuole rompere con la storia di dominazione coloniale francese, cambiando i nomi delle vie e ribattezzandole per onorare gli eroi che hanno lottato per l’indipendenza e il panafricanismo

Lo scorso 15 ottobre il Niger ha compiuto un importante passo simbolico verso la rottura con la sua storia coloniale francese, rinominando strade e monumenti nella capitale Niamey. Il regime militare attualmente al potere ha infatti deciso di sostituire i nomi di origine francese con quelli di figure eroiche della lotta per l’indipendenza del Niger e del panafricanismo.

Questa iniziativa fa parte di una strategia più ampia volta a sottolineare la sovranità nazionale e a ridurre l’influenza della Francia, un’ex potenza coloniale, con cui le relazioni sono peggiorate dopo il colpo di Stato del 26 luglio 2023.

Tra i cambiamenti più significativi vi è la ridenominazione dell’Avenue Charles de Gaulle, dedicata all’ex leader francese, ora intitolata a Djibo Bakary, politico nigerino e sostenitore dell’indipendenza del paese nel 1960.

Un altro esempio è il monumento ai caduti delle due guerre mondiali, che è stato rinominato “Bubandey Batama” in lingua Djerma, rendendo omaggio non solo alle vittime dei conflitti mondiali, ma anche a coloro che hanno sofferto dalla colonizzazione fino ai giorni nostri.

L’obiettivo è ridefinire la propria identità e affermare l’indipendenza

Questi cambiamenti non si limitano alle strade. Il ritratto del comandante ed esploratore francese Parfait-Louis Monteil, presente per decenni su un monumento di pietra, è stato sostituito con una targa raffigurante Thomas Sankara, ex presidente del Burkina Faso e figura iconica del panafricanismo. Sankara è ricordato per la sua lotta per l’emancipazione dei popoli africani, un tema caro al regime nigerino, che ha voluto rendere omaggio alla sua eredità.

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La rottura con la Francia si riflette anche nel cambio di nome di Place de la Francophonie, ora ribattezzata “Place de l’Alliance des États du Sahel” (AES), in riferimento all’alleanza tra Niger, Mali e Burkina Faso, tre paesi guidati da regimi militari che hanno voltato le spalle alla Francia. Questa confederazione, creata nel 2023, è vista come un segno di solidarietà tra nazioni africane che perseguono una politica di maggiore autonomia e indipendenza dalle ex potenze coloniali.

Il regime militare in Niger sta dunque adottando misure mirate per cancellare le tracce della dominazione coloniale e onorare gli eroi nazionali e panafricani. Questo segna un capitolo importante nella storia del Niger, che sta cercando di ridefinire la propria identità e di affermare la sua indipendenza a livello internazionale nonostante, purtroppo, ancora manchino segnali di democrazia nel Paese.

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