Sterilizzare i cani senza chirurgia? Ecco il “vaccino” per dire addio alle operazioni invasive (con effetto reversibile)

Dal Cile annunciano un "vaccino" per sterilizzare i cani. Ma sorgono perplessità: cosa cambia dalla sterilizzazione chimica già esistente? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo vaccino?

Dal Cile ci arriva la notizia che è stato ideato un vaccino per sterilizzare i cani, sia maschi che femmine, senza chirurgia. Si tratterebbe di un vaccino reversibile, da ripetere annualmente, ma che sta destando qualche perplessità. Ci perdonerete l’uso del condizionale, ma finché non vedremo il bugiardino del farmaco in questione, qualche dubbio è lecito.

Egalitte, il “vaccino” per sterilizzare i cani

Il vaccino in questione arriva dalla facoltà di Veterinaria e zootecnia dell’Università del Cile. Qui i ricercatori hanno testato quello che viene definito come un “vaccino contraccettivo” che permetterà di sterilizzare i cani con una semplice iniezione (più o meno).

Il dottor Leonardo Saenz, dell’Università del Cile, ha spiegato che le ricerche vanno avanti sin dal 1989. Tutto è iniziato in Australia con lo sviluppo di un vaccino destinato ai maiali. Quello che i veterinari poi hanno fatto è stato prendere il concetto di immunocastrazione e svilupparlo per l’uso negli animali domestici.

Gli effetti di questo vaccino promettono di essere i medesimi della castrazione chirurgica. Inoltre Saenz afferma che non ci saranno effetti collaterali come nel caso del vaccino pre esistente e che funzionerà sia sui cani maschi che sui cani femmina. (LEGGI anche: Sterilizzare il cane: sono una veterinaria e ti spiego quando e perché dovresti farlo)

Saenz parla di una “castrazione immunologica” nella quale, a seguito del vaccino, nelle femmine non ci saranno in circolo estrogeni e progesterone e nei maschi non ci sarà testosterone.

Saenz ha poi specificato che visto che si tratta di un vaccino che blocca la produzione degli ormoni, non funzionerà come un contraccettivo, ma più come una castrazione immunitaria. La differenza è che i contraccettivi impediscono la fecondazione, ma non le attività riproduttive connesse al calore. Con il loro vaccino, invece, non ci saranno ormoni in circolo e quindi non ci sarà nessuna attività riproduttiva in quanto non ci saranno neanche gameti (ovuli e spermatozoi) in circolazione.

A quanto pare il brevetto dovrebbe essere stato acquistato anche qui in Europa e negli Stati Uniti, ma il vaccino è ancora in fase di test.

Come funziona?

Sul sito di Egalitte, questo il nome cileno di questo vaccino, viene spiegato che si tratta di una forma di immunocastrazione con blocco temporaneo e reversibile della funzione testicolare e del comportamento collegato alla riproduzione (quindi anche marcature, fughe, lotte e monta) nei maschi e con soppressione temporanea e reversibile dell’estro nelle femmine.

Questo il suo funzionamento:

  1. iniezione sottocutanea del vaccino nella zona scapolare
  2. blocco immunitario del GnRH (purtroppo sul sito non viene spiegato in maniera dettagliata cosa comporti e come avvenga tale blocco immunitario)
  3. inibizione della produzione e secrezione di FSH e LH
  4. blocco produttivo delle ovaie e dei testicoli

L’effetto è reversibile. Il primo trattamento prevede di somministrare due dosi sottocutanee a distanza di 30 giorni l’una dalle altre, poi si ripete una dose all’anno.

Costo?

Attualmente il costo si aggira sui 50 dollari a dose nei paesi in cui al momento è presente.

Vantaggi, svantaggi e dubbi

A questo punto, largo alle perplessità. Partiamo dai vantaggi di un simile vaccino:

  • è reversibile (cosa utile per gli allevatori se vogliono bloccare il calore in un determinato momento per poi far accoppiare successivamente i cani. E utile anche per i veterinari comportamentalisti per valutare gli effetti di una sterilizzazione sui cani)
  • non richiede sedazione o anestesia chirurgica (particolarmente utile in quei soggetti che non possono essere sottoposti ad anestesia per via di patologie cardiache, renali…)
  • dovrebbe aiutare a ridurre il randagismo (in Cile il problema è assai diffuso)

Si potrebbero però evidenziare anche degli svantaggi:

  • il costo (essendo reversibile, vuol dire che ogni anno bisognerebbe spendere 50 dollari per rinnovare il vaccino. La castrazione chirurgica, invece, la si paga una volta sola)
  • la reversibilità potrebbe essere un problema per i cani randagi (a meno di non ospitarli poi in canili, anche se viene fatta l’iniezione, se il cane poi rimane libero, dopo un anno torna in calore e non è detto che si riesca nuovamente a riacchiappare per rifare l’iniezione)

Andando a leggere i commenti degli utenti sui vari social e siti, poi, emergono delle criticità da parte dei proprietari:

  • costo (50 dollari all’anno per 15 anni di vita del cane sono 750 dollari, anzi, 800 dollari, contando che il primo anno il vaccino è doppio. In molti Paesi la castrazione chirurgica definitiva costa molto meno di 800 dollari)
  • paura per gli effetti collaterali di questo vaccino, soprattutto sul lungo periodo (trattandosi di un vaccino che va ad agire sull’assetto ormonale, qualche dubbio in tal senso è lecito)
  • la reversibilità potrebbe andare bene per i cani di casa, ma essere poco efficace per dei cani randagi
  • un vaccino similare non sarebbe protettivo nei confronti di piometra e tumori testicolari

Effettivamente, di primo acchito, qualche perplessità questo vaccino lo suscita. Esattamente, a livello immunitario, come funziona? Potrebbero esserci interferenze con altri vaccini? Trattandosi di un vaccino, se il cane nelle settimane successive all’iniezione dovesse aver bisogno di effettuare una cura cortisonica, questo andrebbe ad inattivare tale vaccino?

Ma non esiste già la sterilizzazione chimica per i cani?

In teoria sì. Qui in Italia esiste un farmaco a base di deslorelina (Suprelorin il nome commerciale) che permette la sterilizzazione chimica del cane maschio. Il farmaco, infatti, è registrato attualmente solo per i cani, anche se off label è stato usato anche su furetti e gatti. Si tratta di un impianto sottocutaneo, un’iniezione dunque, che non necessita di sedazione.

Come funziona? La deslorelina è un agonista del GnRH. Una volta inoculata, sopprime la funzione relativa dell’asse ipofisi-gonadi. Il che vuol dire che il cane non riesce a sintetizzare e rilasciare l’FSH, l’ormone follicolo-stimolante e l’LH, l’ormone luteinizzante, ovvero gli ormoni che mantengono la fertilità.

La bassa dose continua rilasciata di deslorelina dall’impianto in pratica:

  • diminuisce la funzionalità degli organi riproduttivi maschili
  • diminuisce la libido
  • riduce la produzione di spermatozoi
  • abbassa i livelli ematici di testosterone

Questo avviene però a 4-6 settimane dall’impianto, quindi nel primo mese dopo l’impianto bisogna fare attenzione perché il cane è ancora fertile. Esistono due formulazioni: una reversibile dopo 6 mesi e una reversibile dopo un anno.

Quindi, in realtà, alternative chirurgiche alla castrazione ci sono già, anche se solo per i cani maschi.

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