L’Università della California di San Diego è diventata il primo grande college pubblico negli Stati Uniti a richiedere agli studenti universitari di tutte le major del campus di seguire un corso sul cambiamento climatico
È appena passato l’uragano Milton, qui negli States, lasciando dietro di sé una scia di devastazione e morte. Tanti i danni, soprattutto morali: cosa ne sarà di noi da qui a un imminente futuro? Se lo chiedono in molti, se lo chiedono soprattutto – ovvio – le nuove generazioni, le quali sono spesso loro malgrado bombardate da informazioni contrastanti.
Questo è uno dei motivi per cui l’Università della California di San Diego richiederà d’ora in poi un nuovo requisito di laurea per gli studenti (circa 7mila) che iniziano questo autunno: la frequenza a corsi sui cambiamenti climatici, attraverso il Jane Teranes Climate Change Education Requirement (JTCCER), progettato per garantire che gli studenti universitari abbiano gli strumenti per comprendere e affrontare il cambiamento climatico.
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Il cambiamento climatico è una delle più grandi sfide che gli studenti universitari di oggi dovranno affrontare nel corso della loro vita – spiega Sarah Gille UC San Diego, professoressa in Scienze oceaniche applicate, Scienze del clima, Oceanografia fisica coinvolta nel programma. Il nuovo requisito del corso dell’UCSD ha lo scopo di preparare gli studenti per il futuro.
Politica della California, letteratura e ambiente, disastri naturali: questi sono solo alcuni dei corsi dell’UC San Diego che soddisferanno il suo nuovo requisito di “educazione al cambiamento climatico“, il primo del suo genere in una grande Università pubblica.
Di che si tratta
Si tratta di veri e propri corsi che dovranno coprire almeno il 30% di contenuti correlati al clima e affrontare due delle quattro aree: fondamenti scientifici, impatti umani, strategie di mitigazione e apprendimento basato su progetti.
Intitolato Jane Teranes Climate Change Education Requirement (dal nome di una defunta professoressa della Scripps Institution of Oceanography Jane Teranes, che ha sostenuto l’educazione al clima presso l’UC San Diego), il programma è stato implementato questo autunno con il requisito in vigore per gli studenti che si diplomeranno nel 2028.
Nello specifico, ci saranno più di 40 corsi che soddisfano il requisito e sono disponibili per l’anno accademico in corso, secondo l’università, che ha affermato che in futuro si prevede che ulteriori offerte verranno aggiunte ai cataloghi dei corsi.
Tra quelle offerte ci sono lezioni sulla salute planetaria, l’intersezione tra giustizia di genere e climatica, l’economia dell’energia, l’etica del cambiamento climatico e come l’ambiente abbia plasmato la letteratura.
Indipendentemente dal fatto che gli studenti universitari si stiano specializzando in STEM, discipline umanistiche, arti, scienze sociali o qualsiasi altro campo, questo requisito li doterà di una forte comprensione del cambiamento climatico e di come possono contribuire a soluzioni significative, ha dichiarato il cancelliere dell’UC San Diego Pradeep K. Khosla nel comunicato stampa.
Quest’anno accademico, insomma, si prospetta diverso. Come diverso deve essere, rendiamocene conto, l’approccio di tutti ai problemi legati alla crisi climatica. Anche l’Arizona State University sta per introdurre un nuovo requisito di sostenibilità per la laurea quest’anno, mentre le Università della Columbia, Harvard e Stanford hanno creato intere scuole dedicate alla questione. E in Italia?
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