Un fiume finalmente libero: dopo 100 anni, il ritorno del salmone sul Klamath nelle emozionanti foto “prima e dopo”

Il 2 ottobre 2024 si è concluso il più grande progetto di rimozione di dighe negli Stati Uniti, lungo il Klamath. L'evento, atteso da decenni, ha permesso al fiume di riprendere il suo flusso naturale e al salmone Chinook di tornare a risalire le sue acque dopo oltre un secolo

Il 2 ottobre 2024 si è concluso il più grande progetto di rimozione di dighe negli Stati Uniti, lungo il fiume Klamath, 423 chilometri di sentiero liquido che scorre dall’Oregon orientale fino alla California settentrionale, per poi sfociare nell’oceano Pacifico.

L’evento, atteso da decenni, ha permesso al fiume di riprendere il suo flusso naturale e al salmone Chinook di tornare a risalire le sue acque dopo oltre un secolo. Le immagini prima e dopo mostrano un cambiamento ecologico radicale: un ritorno che segna la rinascita di uno degli ecosistemi fluviali più compromessi della costa occidentale degli States.

La diga sul fiume

@Swiftwater Films

Il fiume Klamath senza diga

@Swiftwater Films

Le immagini prima e dopo la rimozione delle dighe, scattate dalla società di documentari Swiftwater Films, rivelano una trasformazione straordinaria: dove una volta le barriere interrompevano il flusso del fiume, oggi si vede un corso d’acqua che scorre libero, con nuove opportunità di vita per la fauna locale. La natura si riprende il suo spazio, e con essa tornano i pesci migratori, come il salmone reale.

“Questo è un risultato monumentale, non solo per il fiume Klamath, ma per l’intero stato, la nazione e il Pianeta – ha spiegato in una nota il governatore della California Gavin Newson – Abbattendo queste dighe obsolete, stiamo dando ai salmoni e ad altre specie la possibilità di prosperare di nuovo, ripristinando al contempo un’ancora di salvezza essenziale per le comunità tribali che hanno a lungo dipeso dalla salute del fiume. Questa è la prova di ciò che è possibile quando ci uniamo per dare priorità al nostro ambiente, alla nostra gente e alle generazioni future“.

Gli effetti delle dighe

La storia delle dighe del Klamath ha radici lontane. Tra il 1903 e il 1962, la compagnia PacifiCorp costruì una serie di strutture lungo il fiume, per generare energia elettrica. Sebbene queste infrastrutture fossero cruciali per lo sviluppo economico della regione, ebbero effetti devastanti sull’ecosistema del fiume e sulla vita delle popolazioni indigene che da secoli vivevano in simbiosi con l’acqua e la fauna ittica.

Nel 2002, il fiume fu teatro di una catastrofe ambientale: a causa delle basse acque e delle alte temperature, un’epidemia batterica uccise oltre 34.000 pesci, soprattutto salmoni Chinook. Questo evento segnò un punto di svolta. Le tribù Yurok, Karuk e altre comunità locali, unite a gruppi ambientalisti, iniziarono una lunga battaglia per la rimozione delle dighe, consapevoli che solo restituendo al fiume il suo flusso naturale si sarebbe potuto ripristinare l’equilibrio ambientale.

La strada verso la vittoria non fu facile. Per oltre vent’anni, le tribù indigene lottarono instancabilmente per far valere i propri diritti e proteggere il loro territorio sacro. “Lo smantellamento delle dighe è un’espressione del nostro sacro dovere di mantenere l’equilibrio nel mondo”, ha dichiarato Joseph L. James, presidente della tribù Yurok. Per queste popolazioni, il fiume non rappresenta solo una risorsa economica, ma un elemento spirituale fondamentale per la loro identità.

Nel 2022, la Federal Energy Regulatory Commission approvò finalmente il piano per la rimozione di quattro dighe sul fiume Klamath, tra cui la diga di Copco 1 e Iron Gate, segnando l’inizio della rinascita del fiume. A luglio 2023 iniziarono i lavori e, dopo più di un anno, il 2 ottobre 2024, le operazioni si sono concluse con successo.

Il ritorno del salmone

Il 3 ottobre, il giorno successivo alla rimozione dell’ultima diga, i ricercatori di California Trout hanno osservato un evento storico: un salmone Chinook di circa 75 centimetri è stato avvistato mentre nuotava a monte, in un’area del fiume che non aveva mai visto un salmone da oltre un secolo. È un segno tangibile del successo dell’intervento e della capacità della natura di riprendersi se le vengono date le giuste opportunità.

Un ripristino lento

Tuttavia, gli scienziati avvertono che il ripristino completo degli ecosistemi fluviali richiederà molti anni. La rimozione delle dighe è solo il primo passo di un lungo processo di guarigione. “Il fiume ha iniziato a guarire, ma ci vorranno anni di monitoraggio e interventi per recuperare completamente l’ecosistema”, ha dichiarato Damon Goodman, direttore di California Trout. L’organizzazione, insieme a vari gruppi ambientalisti e tribali, sta monitorando costantemente la migrazione dei pesci e la risposta dell’ecosistema con l’ausilio di sonar e altre tecnologie avanzate, per raccogliere dati cruciali sul progresso del recupero del fiume.

L’impatto di questo progetto si estende ben oltre il Klamath. Negli ultimi 25 anni, negli Stati Uniti sono state rimosse più di 2.000 dighe, parte di un movimento crescente volto a ridare spazio ai fiumi e ai loro cicli naturali. Le esperienze di altri fiumi, come l’Elwha nello stato di Washington, che ha visto una rapida ripresa del salmone dopo la rimozione delle sue dighe, dimostrano che, sebbene il processo di guarigione possa essere lento, i risultati possono essere straordinari.

“I nostri áama, compagni ancestrali, possono ora tornare a oltre 400 miglia di zone di riproduzione libere, rinnovando un legame che ha nutrito il nostro popolo da tempo immemorabile. Il fiume si sta purificando e, con il tempo, le sue acque diventeranno più pure. Le cicatrici lasciate dalle dighe svaniranno e l’equilibrio verrà ripristinato nella terra. Questa è una rivendicazione del nostro patrimonio culturale, delle conoscenze tradizionali e dei diritti sovrani. Siamo grati a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo. Yôotva!”, presidente Russell ‘Buster’ Attebery della tribù Karuk

“Lo sforzo tribale di smantellare le dighe è un’espressione del nostro sacro dovere di mantenere l’equilibrio nel mondo. Ecco perché abbiamo combattuto così duramente e per così tanto tempo per abbattere le dighe e riportare a casa il salmone”, presidente della tribù Yurok Joseph L. James.

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