Oceani bollenti: il riscaldamento ha raddoppiato la velocità, ecco cosa ci aspetta

Il 30 settembre scorso il Copernicus Marine Service (CMEMS) ha pubblicato l’ottava relazione Copernicus sullo stato degli oceani dell'Ue (OSR 8), una pubblicazione annuale che fornisce informazioni sulle condizioni attuali e sui cambiamenti dei corpi idrici europei e mondiali: il report di quest’anno rivela un oceano che affronta eventi estremi da record

Ondate di calore marine senza precedenti, un’estrema fioritura di fitoplancton e il riscaldamento che aumenta rapidamente. E non solo: gli ultimi dati segnano una perdita di quasi 2,2 milioni di km² di ghiaccio marino artico negli ultimi decenni, un’area che, se rappresentata come un Paese, sarebbe l’undicesima più grande del mondo.

È quanto emerge dall’ottava relazione Copernicus sullo stato degli oceani dell’Ue (OSR 8), una pubblicazione annuale che dà una panoramica globale sul clima e sulla salute degli oceani per scienziati, responsabili politici, comunità imprenditoriale blu e pubblico in generale.

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Il report

Ondate di calore marine senza precedenti stanno colpendo più frequentemente e con maggiore intensità molte parti dell’oceano. I record sono stati battuti in diversi mari europei, tra cui le Isole Baleari, dove le temperature sono arrivate ai massimi degli ultimi 40 anni, e la regione iberico-biscaglia-irlandese, dove le ondate di calore hanno avuto una durata media di 145 giorni. Nel frattempo, un’ondata di freddo insolita ha causato una fioritura di fitoplancton estrema al largo della costa di Creta.

Man mano che il Pianeta si riscalda, più calore viene immagazzinato nell’oceano, tanto che – va da sé – il tasso di questo riscaldamento è raddoppiato negli ultimi due decenni, influendo su tutti gli aspetti del mondo marino, dalla biodiversità ai processi oceanografici fondamentali, nonché al clima globale. Anche il ghiaccio marino in Antartide ha toccato il minimo storico nel febbraio 2023, con un’estensione massima di 1,9 milioni di km² in meno rispetto alla media degli ultimi decenni, corrispondente a una perdita tre volte superiore alle dimensioni della Francia.

In particolare, secondo il rapporto:

  • nel 2023, il 22% della superficie oceanica globale ha subito almeno un’ondata di calore marino da grave a estrema
  • dal 2005, il ritmo del riscaldamento degli oceani è quasi raddoppiato. Il riscaldamento globale degli oceani ha iniziato ad aumentare a partire dal 1960 circa, ma il tasso è balzato da 0,58 watt per metro quadrato (W/m2) a 1,05 W/m2 negli ultimi due decenni
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@Copernicus

  • un nuovo metodo per misurare il bilancio energetico della Terra mostra una tendenza positiva significativa di 0,75 W m2 tra il 1993 e il 2022, indicando un aumento del riscaldamento dell’oceano
  • il 2023 ha visto il ghiaccio marino più basso mai registrato nelle regioni polari del mondo. La regione artica ha perso il 4% del ghiaccio marino per decennio nel periodo 1979-2023, a seguito di un aumento della temperatura delle acque superficiali nella regione. Nel frattempo, la regione antartica ha raggiunto il valore più basso di ghiaccio marino da quando sono iniziate le registrazioni satellitari, con una perdita di 1,9 milioni di km2 rispetto alla media 1993-2010, un’area tre volte più grande della Francia
  • quasi due terzi del Mar Baltico hanno subito ondate di calore marino nel 2022 e stanno aumentando di frequenza. Le temperature sono salite fino a 9,6°C al di sopra della norma nel Golfo di Botnia
  • il 5% più alto delle onde oceaniche globali è cresciuto molto più in alto negli ultimi anni. Nel 2022 le onde da record hanno colpito il porto di Melilla, in Spagna, durante una violenta tempesta, con forti venti e un elevato gradiente di pressione al livello del mare che ha spinto onde fino a 7,3 metri e durato più di nove secondi

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