Oltre 1500 cuccioli di beagle rischiano di diventare cavie per terribili esperimenti all’Aptuit di Verona

A rischio la vita di più di 1500 cani di razza Beagle, richiesti dai laboratori di sperimentazione animale della Aptuit di Verona. L'azienda potrà condurre ancora test temporaneamente, avendo ricevuto l'autorizzazione. In rivolta gli animalisti

Non vi è tempo da perdere per impedire che più di un migliaio di cuccioli diventino cavie da vivisezionare nei laboratori di ricerca. Sono i beagle destinati alla sperimentazione animale e gli occhi sono tutti puntati sull’Aptuit, l’azienda farmaceutica sotto indagine della Procura di Verona.

Le denunce avevano portato alla sospensione delle autorizzazioni e il recupero di 25 ex cavie. Adesso altre rischiano di fare una fine atroce. Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta della Aptuit e, come riporta l’associazione LAV, concesso la ripresa di una delle tre sperimentazioni di tossicologia sui cani.

L’arrivo di 1600 cuccioli di razza beagle è atteso nella struttura, da dove sono partite forti accuse per maltrattamento e uccisione non necessitata di animali. Già allora, gli animalisti erano insorti e avevano annunciato battaglia.

Hanno sfilato in cortei in città, raggiunto la sede dell’azienda per far sentire la propria voce. Tanti gruppi protezionistici hanno aderito alle proteste, spalleggiati dai cittadini e dai loro cani. Tra i quattrozampe scesi in strada, molti erano beagle come i loro fratelli e sorelle negli stabulari.

Un nuovo corteo è stato organizzato per sabato 26 ottobre a Verona per mettere pressione alle autorità competenti e scongiurare che i 1600 beagle siano trasferiti nel centro Aptuit.

A metà novembre le autorità si pronunceranno in merito nell’udienza cautelare. Alla luce delle “gravi illegittimità commesse in relazione alla modalità di detenzione dei cani nonché in relazione alla qualificazione del dolore, alla classificazione delle procedure ed alla pratica del riutilizzo” – parole del TAR – gli esperimenti devono avere fine.

Gli attivisti per i diritti degli animali chiedono che la ricerca abbandoni il modello animale a favore di metodi alternativi più etici, moderni e attendibili così da risparmiare a milioni di cavie sofferenze inaudite.

Solo in Italia, nel periodo 2019-2022 per fini scientifici abbiamo ucciso quasi 2 milioni di animali. È impellente cambiare approccio.

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Fonti: LAV – LEAL

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