Per la prima volta nella storia di Prato, gli operai delle aziende tessili cinesi si ribellano con uno sciopero a oltranza contro turni massacranti e condizioni di sfruttamento. E i primi importanti risultati sono già arrivati
Quello che sta avvenendo negli ultimi giorni a Prato è qualcosa di mai visto: per la prima volta, i lavoratori di alcune aziende tessili a conduzione cinese hanno deciso di ribellarsi allo sfruttamento, iniziando uno sciopero a oltranza. Un gesto coraggioso in un distretto che, da anni, è sinonimo di silenziosa oppressione lavorativa.
Gli operai, costretti a turni estenuanti, hanno finalmente detto basta. Cosa è accaduto esattamente? I lavoratori di quattro aziende a conduzione cinese hanno incrociato le braccia, montando un gazebo e tende davanti alle fabbriche. Il motivo alla base di questa protesta sono i disumani turni di lavoro da 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, senza ferie, malattia, né alcun tipo di tutela.
Una situazione disumana che, purtroppo, non riguarda solo le 4 aziende in cui si sta scioperando ma migliaia di altri lavoratori del settore della moda a Prato.
Domenica 6 ottobre, mentre tanti di noi si rilassavano godendosi un giorno libero, questi lavoratori erano in fabbrica, come ogni altro giorno della settimana. Proprio questa data è stata scelta, non a caso, per l’inizio dello sciopero. Come ha dichiarato Luca Toscano, coordinatore territoriale del sindacato Sudd Cobas:
Che lo sciopero sia iniziato di domenica è indicativo: è un giorno in cui le aziende dovrebbero essere chiuse. Mentre non lo sono mai.
Le aziende coinvolte, Confezione Lin Weidong, Zhong Zipper, 3Desy e Stireria Tang, non sono nuove allo sfruttamento lavorativo. Alcuni operai, per lo più pakistani, dopo anni di lavoro nero sono stati costretti a firmare contratti part-time che non riflettono le reali ore lavorate. E questo accade in una delle più floride zone tessili d’Europa, sotto gli occhi di tutti.
Lo sciopero, ribattezzato “8×5 Strike Day”, punta a ottenere condizioni di lavoro dignitose: otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana, come previsto dal contratto nazionale. Niente di più, insomma, che i normali diritti che tutti dovrebbero avere.
E sembra che i primi risultati dello sciopero si siano già iniziati a vedere. Come si legge nella pagina Facebook di Sudd cobas Prato Firenze:
Lo strike day 8×5 piega la Stireria Tang. Prima vittoria della mobilitazione diffusa nel distretto, dopo 24 ore di sciopero e picchetto. Ottenuti contratti indeterminati 8×5 per tutti.
E anche la 3Desy dopo 36 ore di blocco totale, ha aperto alla trattativa per la regolarizzazione dei contratti.
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