Nulla da fare per il Bosco urbano di Gallarate: cominciato l’abbattimento degli alberi dopo lo sgombero degli ambientalisti

Il Bosco di Gallarate ha iniziato a cedere sotto i colpi delle motoseghe che hanno abbattuto gli alberi per far spazio ad un nuovo polo scolastico

Il Bosco di Gallarate, una piccola area verde in via Curtatone, è stato al centro di una battaglia fra i cittadini e l’amministrazione comunale. Da agosto, un gruppo di attivisti ambientalisti ha presidiato la zona per impedire l’abbattimento degli alberi, opponendosi alla costruzione di un nuovo polo scolastico che dovrebbe sostituire quattro scuole obsolete.

Gli oppositori del progetto, sostenuti da movimenti ambientalisti locali, hanno chiesto più volte la revisione del piano e il blocco dei lavori almeno fino alla fine del periodo di nidificazione degli uccelli, che termina il 15 ottobre. Tuttavia a nulla sono valsi i loro sforzi.

Ieri, all’alba, le forze dell’ordine sono intervenute per smantellare il presidio, sgomberando i manifestanti e avviando il taglio degli alberi. Alcuni attivisti hanno provato a rifugiarsi sugli alberi per rallentare l’abbattimento, trasmettendo video per denunciare la situazione. I lavori sono iniziati comunque, mentre un elicottero sorvolava la zona e la polizia isolava l’area e l’abbattimento del bosco è proseguito.

Gli alberi abbattuti ad uno ad uno

Il sindaco Andrea Cassani ha ribadito la necessità del progetto, sottolineando come la costruzione della nuova scuola sia fondamentale per evitare problemi logistici agli studenti e che il piano, dal valore di oltre 18 milioni di euro, comporterà la riqualificazione di tutta l’area.

Tuttavia i manifestanti criticano il sindaco per non aver accettato una revisione del progetto, che considerano un danno irreparabile per il patrimonio naturale della città. Il 15 settembre scorso, un corteo in difesa del bosco ha visto la partecipazione di numerose realtà ambientaliste e politiche, ma non è riuscito a bloccare l’abbattimento.

Lo sgombero ha causato tensioni tra i manifestanti e le forze dell’ordine, culminate con l’arresto di alcuni attivisti. È triste constatare come questo braccio di ferro abbia portato alla distruzione di un’area naturale amata dai cittadini, senza che vi fosse un reale dialogo tra le parti per trovare soluzioni alternative.

È altresì straziante vedere questi alberi abbattuti senza possibilità di difesa. In pochi minuti sono venuti giù ad uno ad uno sotto i colpi delle motoseghe, senza riguardo per cedri giganteschi o per i ricci, i ghiri, i picchi e i tassi che vi trovavano dimora. La natura, come sempre ringrazia, e le nostre città sono sempre meno verdi

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