Conosci il “pascolo solare”? Ecco come negli USA le pecore tosa erba tengono puliti i parchi fotovoltaici

È già da un bel po’ che negli States si pensa a come far coesistere i parchi fotovoltaici con la natura. Qui, molte aziende stanno optando per il “pascolo solare”, ossia per la gestione sostenibile della vegetazione sotto gli impianti fotovoltaici. Con le pecore. Una pratica certamente non nuova ma che, negli USA e in Australi, si sta diffondendo sempre più man mano che più investitori si orientano verso l’energia verde

Circa 80mila pecore che pascolano su più di 40mila ettari in 500 siti di energia solare sparsi in 27 stati, raggiungendo angoli e fessure sotto i pannelli solari che gli ingombranti tosaerba faticano a tagliare. È la rivoluzione delle pecore e del “Solar Grazing”, che negli Stati Uniti, da New York alla California, ha praticamente spopolato.

Lo scopo? Limitare l’impatto della transizione verde pagando gli agricoltori locali per far pascolare le loro pecore sotto e intorno ai pannelli solari e impedire che l’erba cresca troppo in alto, come spiega il Financial Times.

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In pratica, si affittano le greggi alle fattorie solari per mantenere basso il livello dell’erba: un mercato che negli USA sta crescendo di circa il 10 % ogni anno e che varrà, secondo le analisi, 9,3 miliardi di dollari nel 2031

Le pecore sono raccoglitrici piene di risorse, che camminano alla ricerca di vegetazione che altrimenti potrebbe diventare un fastidio per l’azienda solare, spiega l’ASGA American Solar Grazing Association, l’ente commerciale senza scopo di lucro, aggiungendo che per “la sicurezza dei pannelli solari esistenti a montaggio basso, si sconsigliano capre, mucche, maiali e cavalli”.

Perché il Solar Grazing?

Il fotovoltaico a terra (PV) si sta espandendo in dimensioni e numero a livello nazionale e i siti più desiderabili per i progetti solari sono spesso già nei terreni coltivati. Ecco alcuni punti per cui varrebbe la pena dar vita a un “pascolo solare:

  • il pascolo solare mantiene i terreni agricoli in produzione e consente agli agricoltori di aumentare e diversificare i ricavi senza sottrarre terra alla produzione alimentare
  • contribuisce con latticini, carne e lana ai mercati regiona
  • riduce o elimina la necessità di falciare nei siti solari, riducendo le emissioni e i costi
  • con il pascolo solare, la vegetazione nei siti solari diventa una fonte di nutrimento e un pascolo per le pecore.

E non solo: secondo un report recente nei siti solari installati nelle fattorie del New South Wales, in Australia, le pecore al pascolo sotto i pannelli solari hanno prodotto in quattro anni lana migliore e in quantità maggiori.

L’ultima novità? La Texas Sheep Co ha firmato con Enel North America per inviare circa 6mila pecore a otto parchi solari del Texas, che coprono circa 10.000 acri.

La ciliegina sulla torta – tuona Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – è che sia anche Enel a fare queste belle cose negli USA. Perché in Italia no?

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