La fine dello straziante dolore della scimpanzé Natalia, si separa dal suo cucciolo senza vita dopo 7 mesi

Una mamma scimpanzé si è separata dal suo cucciolo defunto dopo mesi, mostrando al mondo intero il suo dolore. L'episodio riaccende il dibattito sulle dinamiche dell'elaborazione del lutto tra primati, essendo stati documentati numerosissimi casi tra specie diverse

Ha portato in grembo il corpicino senza vita del suo piccolo per settimane e settimane, prendendosene cura con amore dopo la sua morte. Non l’ha mai lasciato fino a quando, trascorsi 7 mesi, si è separata per sempre da lui.

Un esemplare femmina di scimpanzé in cattività ha esternato tutto il suo dolore. Natalia, questo il suo nome, è di proprietà del BIOPARC di Valencia e ha mostrato ai visitatori il fortissimo attaccamento post-mortem al suo cucciolo, suscitando empatia.

Il cucciolo è morto a inizio febbraio e da allora, mese dopo mese, Natalia non l’ha mai abbandonato in una personale e sentita elaborazione del suo dramma. L’equipe dello zoo ha deciso di non intervenire per tutto il tempo che il processo avrebbe richiesto.

Sottrarre il piccolo, in una qualunque procedura, equivaleva a provocare a Natalia ulteriore stress emotivo. Lo staff l’ha monitorata costantemente, attendendo il momento in cui la scimpanzé sarebbe stata pronta per lasciare andare i resti del cucciolo.

Quel momento è arrivato a settembre, mettendo fine a una lunghissima agonia. La storia di Natalia e del suo cucciolo hanno colpito il team del BIOPARC Valencia e del web, ma non è un caso isolato.

La pratica è stata ampiamente documentata nel regno animale e, nello specifico, tra i primati, essendo di grande interesse per la scienza. I ricercatori si sono chiesti se gli scimpanzé conoscano effettivamente il concetto di perdita, e così sembrerebbe.

Si ritiene infatti che l’attaccamento alle carcasse di cucciolo possa essere possibile meccanismo di difesa per alleviare il dolore della perdita. Precedenti pubblicazioni scientifiche si sono concentrate sulla complessa dinamica dell’elaborazione del lutto tra gli scimpanzé, connessa a fattori fisici e psicologici.

Uno studio sulle popolazioni selvatiche avevano suggerito che i mammiferi avrebbero consapevolezze del lutto. Tuttavia, i risultati sono limitati ed è difficile fornire una chiave di lettura “universale”.

L’ultimo evento che vede protagonista Natalia, verificatosi in uno zoo, mette in evidenza la necessità di raccogliere ulteriori dati ma in natura. Servono più osservazioni in habitat idonei ai primati, che non corrispondono affatto agli spazi ricreati negli zoo per quanto, anche questi, fotografino solo in parte il comportamento animale.

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