Parassiti autunnali del cane e gatto, fate attenzione a questi e non abbassate la guardia

Non abbassate la guardia: ci sono diversi parassiti autunnali del cane e gatto da cui dobbiamo proteggerli. Anche perché il cambiamento climatico ha ampliato la durata delle stagioni di questi parassiti. Questi sono i più comuni a cui fare attenzione

Questo è un errore che fanno molti proprietari: arrivano i primi freddi e smettono di applicare o somministrare gli antiparassitari a cani e gatti. Eppure ci sono numerosi parassiti autunnali del cane e gatto a cui prestare attenzione. Oltre alla considerazione che, da sempre, diversi parassiti non hanno mai temuto il freddo, c’è anche il fato che il cambiamento climatico sta cambiando le carte in tavola anche per quanto riguarda le parassitosi, ampliandone la stagionalità.

Parassiti autunnali cane e gatto: a quali fare attenzione?

Questi sono i parassiti autunnali che più frequentemente vediamo nel cane e gatto. Anche perché tanti proprietari hanno deciso, arbitrariamente, di sospendere gli antiparassitari. E questo nonostante siano anni, anzi, decenni che tutti i veterinari continuano a ricordargli che gli antiparassitari esterni vanno usati tutto l’anno, non solo in primavera ed estate.

Pulci

In autunno ci sono ancora le pulci. Anzi, diciamolo chiaro: nei nostri climi le pulci ci sono tutto l’anno. In realtà le pulci non sono mai andate in pausa invernale, sono i proprietari che, per qualche motivo, sono convinti che d’inverno non ci siano. Ma le pulci ci sono sempre state anche in autunno e in inverno.

Anzi: spesso si vedono cani e gatti pieni di pulci o con dermatite allergica da pulci di più durante la stagione fredda che non durante quella calda. E questo perché con i riscaldamenti accesi le pulci proliferano in casa. Ricordatevi, poi, che il freddo che fa qui da noi non è sufficiente a uccidere le pulci

Zecche

In autunno ci sono ancora le zecche da considerare. Dite poi grazie al cambiamento climatico se, nel corso degli ultimi anni, vediamo infestazioni da zecche anche in pieno inverno. Se è vero che fino a qualche anno fa si diceva che d’inverno non c’erano zecche perché faceva troppo freddo, adesso con il cambiamento climatico in atto abbiamo inverni decisamente più miti. E questo fa sì che le zecche non muoiano e non siano quiescenti durante la stagione fredda.

Zanzare

Saranno anche più intontite dall’abbassarsi della temperatura, ma in autunno abbiamo ancora zanzare che girano. Dalle mie parti l’anno scorso avevamo zanzare in casa ancora fino a novembre.

Questo significa che la profilassi per la filariosi cardiopolmonare va fatta almeno fino a quando le zanzare sono in circolazione, di più, ma non di meno.

E ricordiamoci di proteggere anche i gatti dalle zanzare. Non tanto per la filariosi: sono più resistenti e diventa un problema il salto di specie solamente nelle aree endemiche. Quanto perché ci sono alcuni gatti che soffrono di una forma di dermatite facciale da allergia al morso di zanzara.

Pappataci

I pappataci o flebotomi che trasmettono la Leishmaniosi sono attivi più o meno con le medesime temperature in cui sono attive le zanzare che trasmettono la filariosi. Il che significa che finché ci sono 19 gradi di media al giorno, possono pungere e trasmettere i patogeni.

Trombicula autumnalis

Esiste poi un altro parassita il cui nome è Neotrombicula autumnalis, responsabile della trombiculiasi. Il nome è già tutto un programma. Si tratta di un acaro le cui larve parassitano anche cani e gatti (e l’uomo). La particolarità di queste larve è che hanno un brillante colore arancione o rosso.

Le uova sono deposte nel terreno. Quando schiudono, escono le larve che, aggrappate ai fili d’erba, attendono che passi un ospite. Una volta che si aggrappano all’ospite si nutrono, poi cadono e si sviluppano in tre stadi, fino a diventare acari adulti e ricominciare il ciclo da capo.

Tipicamente in cani e gatti la trombicula si localizza intorno agli occhi, fra le dita delle zampe o la base della coda. Le larve sono attive soprattutto durante la stagione autunnale. Fra i sintomi a cui prestare attenzione abbiamo:

  • presenza di larve arancioni che si vedono a occhio nudo
  • prurito intenso
  • gonfiore di muso e occhi
  • dispnea e shock anafilattico (con possibile esito anche mortale)

Thelazia

Esiste poi anche la Thelazia, responsabile della thelaziosi. Altra possibile zoonosi, si tratta di nematodi i cui adulti vivono nelle ghiandole e nei condotti lacrimali anche di cani, gatti, furetti e conigli.

Il ciclo vitale inizia con un adulto che si accoppia e deposita le larve nel sacco congiuntivale. Arrivano poi le mosche che, nutrendosi delle lacrime, contraggono le larve. Queste maturano nella mosca e sono nuovamente depositate sull’occhio di un altro soggetto durante il pasto successivo. Qui le larve diventano adulte e ricominciano il ciclo da capo.

Tale patologia, dipendendo da vettori come le mosche, è dunque attiva da aprile fino a novembre, quindi per tutto l’autunno. Come sintomi vedrete:

  • presenza delle larve negli occhi (sono piccoli filamenti biancastri che si muovono)
  • prurito all’occhio
  • aumento della lacrimazione
  • congiuntivite con solo lacrimale da sieroso a muco-purulento
  • fotofobia
  • ulcere corneale

Cosa fare per proteggere cani e gatti dalle parassitosi?

Semplice: dobbiamo solamente continuare ad applicare regolarmente gli antiparassitari esterni (sotto forma di collari, spot on o compresse) regolarmente, tutti i mesi, non sospendendoli di sicuro in autunno. E neanche in inverno, a dire il vero, vista la presenza di pulci e zecche anche nei mesi più freddi.

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